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FIRENZE – Luciano Spalletti, ormai ex ct della nazionale italiana, rompe il silenzio dopo l’annuncio del suo esonero, rilasciando un’intervista esclusiva ad Alessandro Antinelli per RaiSport. Un colloquio in cui il tecnico toscano chiarisce la sua posizione, respingendo l’idea di dimissioni e sottolineando la sua trasparenza e il buon rapporto con la Federazione, nonostante la decisione di interrompere il rapporto.
Priorità al bene della Nazionale: “La mia convinzione rimane salda: avrei continuato con questo gruppo di calciatori, come espressi già dopo la sconfitta contro la Norvegia. Sono assolutamente certo che l’Italia raggiungerà i mondiali. Non ho rassegnato le dimissioni, ma ho firmato la risoluzione del contratto per rispetto verso coloro che mi avevano voluto. L’aspetto economico non è mai stato un ostacolo. Con la nazionale funziona così, diversamente dai club. Rinuncio ai soldi e firmo la risoluzione. Le interpretazioni successive sono a discrezione di ognuno, ma la sostanza è questa. Il rapporto con Gravina è ottimo, proprio per la sua onestà. Ha espresso i suoi dubbi sulla mia prosecuzione, e ho apprezzato la sua chiarezza. Ho deciso di rendere pubblica la notizia subito perché non era giusto nasconderla per un paio di giorni”.
Claudio Ranieri futuro ct? “Non posso dire se Ranieri sarà il ct, ma lo conosco come un professionista di grande esperienza internazionale, un uomo di equilibrio. Le sue qualità di subentrare e incidere immediatamente sono state evidenti anche con la Roma in questa stagione. Se venisse scelto lui, il mio tifo sarebbe assicurato. Ho piena fiducia che la Federazione prenderà la decisione giusta. Gli auguro tutto il meglio. Io non sono come tanti altri…”
E sul futuro: “Non so cosa farò, tutto è possibile. Ho bisogno di lavorare a modo mio. Ricordate le mie parole su Mancini e la nazionale forte che ho ereditato. Spero che chi verrà dopo di me faccia molto meglio e vada al mondiale. Se fossi rimasto, era perché credevo di arrivarci. C’è stato un brutto risultato in Norvegia, ma c’era tutto il tempo per rimediare, anche ai playoff“.