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PIOMBINO – Il sindaco Francesco Ferrari parla della posizione del territorio legata alla questione di un rigassificatore a Piombino.
“Piombino ha un cuore grande. Lo ha dimostrato infinite volte, come, ad esempio, con la Costa Diadema, accolta dal nostro porto poiché reietta da tutti gli altri. Non ebbi problemi a dire sì nonostante le criticità sanitarie. Ma eravamo in lockdown, il traffico era pressoché azzerato e quella nave rimase attraccata in banchina per poco più di due mesi.
Mi permetto quindi di affermare che il presidente Giani sbaglia a paragonare quella scelta alle mie recenti esternazioni sulle gravi criticità che una nave rigassificatrice provocherebbe alla nostra città.
Il nostro non è un no ideologico né preconcetto: siamo assolutamente consapevoli della delicata crisi politica ed energetica che sta attraversando l’Italia.
Il presidente della Regione Toscana era presente alla riunione con Snam e Autorità portuale. Riunione nella quale, con chiarezza e trasparenza, avevamo affermato che il Comune di Piombino non sarebbe stato contrario al rigassificatore solo a fronte di garanzie sulla tutela dell’economia del territorio, del porto e della diversificazione in atto. In quella riunione, avevamo anche affermato che prima di ogni cosa il Governo avrebbe dovuto impegnarsi, con un atto scritto chiaro e incontrovertibile, per avviare le tanto attese bonifiche e risolvere l’annosa vertenza Jsw, facendosi così garante di quella transizione ecologica che ci auguriamo sia un reale progetto politico e non soltanto un’altisonante etichetta.
Fummo chiari, in quella riunione, e ci parve pure di ricevere l’apprezzamento di Eugenio Giani che si era fatto, peraltro, portavoce della nostra richiesta e del Patto per Piombino.
Quando abbiamo letto della decisione del Governo di piazzare il rigassificatore a Piombino senza nessuna delle preventive garanzie che avevamo chiesto non potevamo certo rimanere in silenzio. In sostanza, il ragionamento che convintamente ci guida è ancora una volta lo stesso: siamo disponibili solo a patto che non si sacrifichi l’economia del porto e sia sostenuta la riconversione ambientale”.