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Truffato per 27mila euro con la tecnica del falso carabiniere

Un altro caso a Donoratico dopo l'sms di notifica di un movimento di denaro sospetto: denunciato un 56enne di origine campana

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DONORATICO – Un altro caso di truffa del falso carabiniere smascherata, stavolta nel Livornese. Un malvivente era riuscito a farsi bonificare ben 27mila euro. 

I carabinieri della stazione di Donoratico, nell’ambito delle attività di servizio orientate a contrastare l’odioso fenomeno delle truffe, dopo un’attenta e delicata indagine, hanno identificato e denunciato un uomo del napoletano di 56 anni, individuato dagli operanti quale presunto autore di una truffa ai danni di un 54enne del posto, perpetrata a distanza fingendosi un carabiniere.

La vittima, infatti, che si era rivolta in caserma per denunciare il fatto, qualche mese prima aveva ricevuto un sms di notifica di un movimento di denaro in uscita da suo conto corrente ammontante a euro 1450, per disconoscere il quale avrebbe dovuto contattare una determinata utenza mobile . Al numero indicato avrebbe risposto un sedicente addetto antifrode della banca che ha paventato alla vittima alcune attività fraudolente sulle carte di pagamento ed oggetto di indagine proprio da parte dei carabinieri.

Il 54enne, a suffragio di quanto prima appreso, poco dopo ha ricevuto un’altra telefonata da un’utenza fissa, il cui selettore era compatibile con quello di una caserma dell’Arma di Livorno, con cui un sedicente maresciallo lo avrebbe invitato a mettere in salvo i propri risparmi effettuando un bonifico istantaneo di ben 27mila euro, indicando come causale l’acconto per l’acquisto di un’auto. La vittima, persuasa della buona fede dell’interlocutore, ha eseguito l’operazione suggerita, recandosi in banca e seguendo le istruzioni che gli erano state impartite e sempre rimanendo in stretto contatto con il truffatore, anche al fine di non destare sospetti nell’impiegato di cassa. Pertanto tutta la vicenda si è sviluppata secondo la pianificazione del malvivente che, una volta ricevuto il bonifico, ha immediatamente interrotto i contatti con la vittima. Quest’ultima, a posteriori, ha poi appreso che la chiamata da utenza fissa, in apparenza collegata ad una caserma Carabinieri di Livorno in realtà non era partita dalla caserma bensì si sarebbe trattato di uno di quei casi di cosiddetto spoofing (tecnica che consente di mascherare il numero reale del chiamante sostituendolo con un altro scelto a piacimento, spesso proprio il numero di una caserma locale rendendo così la condotta truffaldina più credibile) mentre non era partita alcuna telefonata a lui indirizzata a nome del sedicente maresciallo. 

Gli investigatori, avviate tempestive indagini, condotte anche grazie agli scambi informativi con altri reparti dell’Arma, nonché accertamenti a largo spettro sia di tipo documentale sia tecnico, sono riusciti a identificare il presunto responsabile, risultato già noto per fatti analoghi. Il sospettato è stato pertanto denunciato alla procura per truffa. 

L’odierna dinamica truffaldina rappresenta un ennesimo caso del cosiddetto caller ID spoofing tecnica fraudolenta che consiste nel modificare il numero del chiamante fingendo di essere un altro fornitore di servizi (istituto bancario, ente di beneficenza o per propinare falsi premi o concorsi eccetera) al solo scopo di spingere gli interlocutori a trasferire denaro, comunicare dati personali o compromettere, sempre a scopo di lucro, il dispositivo telefonico stesso. Detta tipologia di truffa è una conseguenza della crescente offerta di servizi digitali per la comunicazione vocale via web che ha portato a una forte diffusione di campagne telefoniche di vario genere in cui possono insinuarsi spam e tipologie di truffe identificate come appunto i cosiddetti caller ID spoofing o fake caller ID, ovvero tentativi di raggiri telefonici basati sulla falsificazione dell’identità del chiamante solitamente visualizzata sul display del telefono, impersonificando talvolta anche utenze legittime.

I carabinieri del comando provinciale di Livorno, alla luce dell’ennesima caso di truffa, richiamano l’attenzione dei cittadini nel porre massima attenzione a situazioni particolari in cui si viene contattati e/o avvicinati da soggetti sconosciuti e dal comportamento sospetto nonché ribadiscono di adoperarsi con le migliori prassi in relazione anche alle sempre più frequenti fattispecie di reato scaturite da collegamenti su siti internet ed acquisti online particolarmente convenienti, dietro i quali, talvolta, si celano persone senza scrupoli, dedite a truffe e raggiri.

Durante le trattative è raccomandabile utilizzare strumenti di comunicazione diretti, quali telefonate, più facilmente tracciabili rispetto a semplici messaggi tramite social network e verificare, anche tramite web, la reale presenza di aziende o rivendite. In caso di dubbi, ci si può sempre rivolgere ad una delle 27 Stazioni Carabinieri del territorio della Provincia di Livorno per esporre i propri sospetti e verificare ogni dubbio.

Il reiterarsi di diverse tipologie di truffa impone di richiamare gli accorgimenti e le misure che i carabinieri di Livorno raccomandano in caso di dubbi e/o mancanza di conoscenza dell’interlocutore da cui si viene avvicinati per ogni tipo di accordo o richiesta in cui emerge la richiesta di eseguire un’operazione o un pagamento anche e soprattutto con i mezzi diversi dall’uso dei contanti in particolare l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici.

A tal riguardo nei suddetti casi, appena si hanno sospetti, il consiglio è quello di porre massima attenzione, non aprire la porta a sconosciuti che si presentano presso le abitazioni private, diffidare dalle apparenze e soprattutto limitare la confidenza su internet.

In tale ottica pertanto, prestare sempre massima attenzione, ma soprattutto a rivolgersi con fiducia ai Carabinieri in caso di sospetti, chiamando il 112 per effettuare un’immediata segnalazione, nonché consultare il sito Carabinieri.it in cui sono illustrate le principali tipologie di truffe e come riconoscerle, poiché le tecniche adottate dai truffatori, per quanto subdole e fantasiose, hanno schemi ricorrenti ed individuarli è il primo passo per difendersi.

In caso di ricezione di telefonate da numeri di utenze fisse o mobili con prefissi o numerazioni compatibili con la mittenza, per esempio di uffici istituzionali o di caserme, essendo attualmente frequenti fenomeni di clonazione di numerazioni già assegnate, è buona norma riattaccare, quindi chiudere la conversazione sospetta e richiamare il numero al fine di avere conferma di non trovarsi di fronte all’ennesimo ignoto truffatore.

© Riproduzione riservata

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