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A Livorno un investimento da 20 milioni di Solvay per un impianto di produzione di silice bio

Utilizzerà come materia prima la cenere derivata dalla lolla di riso, un sottoprodotto agricolo tradizionalmente considerato uno scarto

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LIVORNO – L’azienda Solvay Silica ha annunciato un investimento da 20 milioni di euro per realizzare, nel proprio sito produttivo, un innovativo impianto per la produzione di silice altamente dispersibile (Hds) da fonte biologica.

Si tratta di una svolta significativa per il settore chimico italiano: l’impianto utilizzerà come materia prima la cenere derivata dalla lolla di riso, un sottoprodotto agricolo tradizionalmente considerato uno scarto. Il risultato sarà una silice bio-circolare con un’impronta di carbonio ridotta fino al 50 per cento rispetto ai processi convenzionali.

Lo stabilimento di via Leonardo Da Vinci a Livorno, attivo da decenni e già specializzato nella produzione di silice per diversi settori industriali, diventa così il primo sito in Italia ad avviare una produzione su scala industriale di silice da fonti rinnovabili. Il nuovo impianto entrerà in funzione entro la fine del 2024 e rappresenta una delle prime tappe di un piano globale di Solvay per espandere la produzione di materiali sostenibili. La silice bio-circolare sarà destinata principalmente all’industria dei pneumatici, ma anche a settori come la cosmetica, l’igiene personale, l’alimentare e i mangimi.

In parallelo, Solvay ha stretto una partnership strategica con Continental Tyres. L’obiettivo è integrare questa nuova silice nei pneumatici di prossima generazione, contribuendo a migliorare l’efficienza energetica e la durata degli pneumatici, riducendo allo stesso tempo le emissioni durante l’utilizzo. La collaborazione fa parte della visione a lungo termine di Continental, che punta a utilizzare materiali 100 per cento sostenibili nei propri prodotti entro il 2050.

Livorno diventa quindi un punto di riferimento europeo per l’innovazione nella chimica verde. La scelta della cenere di lolla di riso come materia prima segna un esempio concreto di economia circolare, in cui uno scarto agricolo si trasforma in risorsa preziosa per l’industria. L’investimento non solo rafforza la presenza industriale sul territorio toscano, ma rappresenta anche un modello replicabile: Solvay ha infatti annunciato piani per impianti simili in Nord America e, in futuro, anche in Asia e Sud America.

Con questa iniziativa, Solvay riafferma il suo impegno verso la sostenibilità ambientale e la leadership nell’innovazione dei materiali avanzati. L’impianto di Livorno non è solo un progetto industriale, ma un passo concreto verso una chimica più pulita, responsabile e proiettata al futuro.

© Riproduzione riservata

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