Getting your Trinity Audio player ready...
|
PIOMBINO – “Abbiamo appreso della possibile realizzazione di un impianto di rigassificazione sul nostro territorio comunale: questo ci ha spinto a scrivere immediatamente al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani per fissare un incontro per conoscere i dettagli del progetto. Al momento, non c’è stato alcun rapporto dialogico e di confronto tra le istituzioni ma, di certo, una tale ipotesi necessita del coinvolgimento del territorio e dei cittadini. Siamo consapevoli che la questione energetica oggi subisca pesantemente le contingenze legate alla crisi internazionale in corso ma ci riserviamo di esprimerci in maniera più specifica nel momento in cui avremo maggiori dettagli”. Così Francesco Ferrari, sindaco di Piombino, in merito all’ipotesi del Governo Draghi di un rigassificatore a Piombino in un’area a ridosso del porto emersa in queste ore per affrancarsi dalla Russia dalla dipendenza gas. Piombino ha un fondale superiore a venti metri indicato per poter ormeggiare navi di grandi dimensioni.
A 22 chilometri dalla costa di Livorno è ancorato il rigassificatore Olt, uno dei tre rigassificatori italiani, che assicura il 5% del fabbisogno di gas italiano. Quello di Piombino sarebbe dunque il secondo impianto in provincia di Livorno. Potrebbe essere sfruttata la vasta area retroportuale delle Acciaierie, in gran parte non utilizzata e ci sarebbero le distanze di sicurezza previste per questo tipo di impianti, senza contare le strutture portuali per le navi gasiere. I fondali, inoltre, garantiscono l’arrivo di grandi navi.