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Incendio traghetto a Piombino, sindaco: “Con rigassificatore in porto serve piano emergenza”

Sindaco Ferrari scrive a prefetto dopo fiamme traghetto diretto Elba con circa 300 persone. Prefetto: "Grazie a chi ha evitato conseguenze drammatiche". Pd commissione parlamentare Moby Prince: "Evitata strage". Gazzetti, Pd: "Il pensiero ai 140 morti del Moby Prince". Chessa: "Soccorsi a differenza del Moby Prince"

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PIOMBINO – Incendio traghetto a Piombino, sindaco: “Con rigassificatore in porto serve piano emergenza”

Incendio traghetto a Piombino, stanno bene le circa 300 persone evacuate nel pomeriggio di lunedì 20 agosto da traghetto della compagnia Corsica Sardinia Ferries nel porto di Piombino.

Porto di Piombino in cui si trova il rigassificatore ex Golar Tundra.

Pd: “Evitata una strage con l’aiuto dei soccorsi. La memoria al Moby Prince, 10 aprile 1991, quando 140 persone furono lasciate morire senza aiuto”.

Luchino Chessa nella tragedia del Moby Prince ha perso il padre, il comandante Ugo Chessa, e la madre Maria Giulia Ghezzani. Chessa, via social: “Come purtroppo capita ci possono essere incidenti sulle navi, ma a differenza della strage del Moby Prince i soccorsi ci sono stati e ben 300 persone sono state salvate”.

Traghetto appena partito per l’Isola d’Elba e rientrato in porto a Piombino dopo circa un quarto d’ora di navigazione. Attivato sistema regionale emergenza sanitaria, come ha spiegato il presidente Regione Toscana Eugenio Giani. Con sbarco immediato facendo uscire le persone attraverso gli scivoli a mare. Il rogo ha anche determinato un’avaria ai comandi del portellone poppiero che non è stato possibile aprire una volta rientrati a Piombino per far uscire tutte le persone a bordo. Operazioni coordinate dalla capitaneria di Piombino.

L’incendio non ha provocato feriti a bordo, spiegano dalla direzione marittima di Livorno, ed è stato poi subito domato grazie all’intervento dei vigili del fuoco.

Porto di Piombino in cui dunque si trova il rigassificatore.

Il sindaco Francesco Ferrari, centrodestra, scrive al prefetto di Livorno Dionisi.

“L’incidente rinnova la preoccupazione di tutta la comunità piombinese relativamente alla presenza nel porto di Piombino del rigassificatore. E’ necessario affrontare ogni aspetto relativo alla sicurezza della città, come ad esempio la stesura di un piano di emergenza che possa rendersi efficace nel caso di eventuali criticità. Ci siamo dunque rivolti al Prefetto, autorità competente in materia di pubblica sicurezza, anche per quello che concerne i piani di emergenza esterna, in modo da avviare uno specifico percorso. Questa amministrazione ha infatti da sempre manifestato una contrarietà al collocamento di quell’impianto nel nostro porto che non nasce da una posizione aprioristica e ideologica ma da seri e documentati studi condotti da professionisti competenti in varie materie”.

Deputati Pd commissione parlamentare inchiesta Moby Prince Simona Bonafè, Matteo Mauri e Andrea Casu: “Con l’aiuto tempestivo dei soccorsi che ha evitato una strage ai passeggeri e al personale di bordo, ci riporta con la memoria a quella notte dell’aprile 1991 quando invece 140 persone furono lasciate morire senza aiuto. Come membri della commissione d’inchiesta sul Moby Prince sentiamo tutto il peso della responsabilità di ricostruire la verità storica di una strage che ancora non ha colpevoli.

Prefetto di Livorno Giancarlo Dionisi: “”Desidero rivolgere un particolare ringraziamento a quanti hanno operato per risolvere al meglio la situazione che poteva avere conseguenze decisamente drammatiche. Un riconoscimento speciale va poi ai vigili del Fuoco di Livorno e Grosseto, prontamente intervenuti sul posto, che, con la consueta professionalità e l’alto senso del dovere, hanno contribuito in maniera determinante ad evitare il peggio”.

Francesco Gazzetti, consigliere regionale, responsabile infrastrutture Pd Toscana: “Abbiamo seguito con trepidazione quanto avvenuto nel porto di Piombino e c’è da ringraziare tutti coloro che sono intervenuti così prontamente per portare aiuto e soccorso. Mentre tiriamo un respiro di sollievo per lo scampato pericolo il pensiero non può che andare a quella maledetta notte del 1991, quando nella rada del porto di Livorno, a bordo del traghetto Moby Prince, 140 persone trovarono invece la morte in una strage ancora senza colpevoli. Ecco perché la speranza e l’auspicio è che la terza Commissione d’inchiesta parlamentare che è stata istituita, su richiesta pressante delle associazioni dei familiari, riesca a completare un lavoro di approfondimento tanto atteso quanto importante. Lo dobbiamo per onorare la memoria di chi perse la vita il 10 aprile del 1991 e soprattutto lo dobbiamo proprio per quelle famiglie che da anni attendono verità e giustizia. Un modo per ricordare anche Angelo Chessa e per essere all’altezza di uomini con Loris Rispoli al quale mandiamo, tutte e tutti, un abbraccio fortissimo”.

Marco Simiani, deputato Pd, capogruppo dem commissione ambiente: “Va un plauso alla macchina dei soccorsi ed ai vigili del fuoco che hanno prontamente spento l’incendio sul traghetto diretto da Piombino all’Isola d’Elba evacuando i passeggeri ed evitando che l’incidente di oggi potesse trasformarsi in una cosa più seria. Vanno ora appurate ed approfondite le cause che hanno generate il rogo e rafforzate le misure di prevenzione per quanto riguarda il trasporto marittimo. La futura gara regionale della Toscana dovrà prevedere non solo una qualità migliore del servizio, ma anche maggiori garanzie sulla sicurezza, e l’attenzione all’ammodernamento del naviglio attualmente utilizzato tra la costa e l’Arcipelago toscano“.

 

 

 

© Riproduzione riservata

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