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Bohème, Veronesi fuori. Fondazione ufficializza nuovo direttore

Dopo la direzione bendata, Veronesi sostituito da Manlio Benzi al Festival Puccini. Veronesi. "Vendetta politica. Mi presenterò sul podio"

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TORRE DEL LAGO – Bohème, Veronesi fuori. Fondazione ufficializza nuovo direttore.

La Fondazione Festival Pucciniano ufficializza Manlio Benzi direttore delle repliche di Bohème del 29 luglio, 10 e 25 agosto.

Dopo la direzione bendata di Alberto Veronesi alla prima dell’opera che ha aperto il Festival Puccini a Torre del Lago.

Alberto Veronesi: “Io mi presenterò comunque sul podio per la Bohème”

Opera ambientata nel ’68 con la regia di Christophe Gayral.

Dunque Benzi al posto di Veronesi. Decisione con cui la Fondazione presieduta da Luigi Ficacci “intende mettere la parola fine sulla brutta pagina della serata inaugurale. E si prepara ad accogliere giovedì 20 luglio il Concerto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che vedrà sul podio il Maestro Gianandrea Noseda a cui sarà consegnato il Premio Puccini”.

Ficacci: “Siamo certi che dopo aver portato a termine la prima, con soddisfazione del pubblico che ha applaudito lo spettacolo, in una serata che per il provocatorio comportamento del direttore sarebbe potuta essere un disastro, le prossime rappresentazioni del Festival Puccini saranno in grado di regalarci intense emozioni, quelle della musica, dello spettacolo e non di false messinscene”.

Alberto Veronesi non ci sta. “Io mi presenterò comunque sul podio per la Bohème. E se loro avranno un altro direttore d’orchestra chiederò anche i danni di immagine perché a questo punto si tratta di preservare la libertà di opinione. Sarebbe un precedente molto brutto per la cultura italiana e per la libertà in generale di questo Paese”.

Poi Veronesi: “Non è altro che una vendetta politica. Sia generica, perché mi sono opposto a voler condividere una regia che si è trasformata in una propaganda politico ideologica. Sia, nel dettaglio, nei confronti delle mie posizioni anche alle ultime elezioni a Lucca. Dove notoriamente ho fatto vincere il centrodestra. E siccome nel cda ci sono elementi legati alla parte che è stata battuta elettoralmente si sta consumando una vendetta. E il licenziamento per vendetta politica è una cosa molto grave e anticostituzionale”.

Prosegue Veronesi: “Qui si tratta della libertà di opinione. Perché se tu mi vuoi far firmare, come direttore d’orchestra e quindi dello spettacolo, un allestimento propagandistico basato sul pensiero della sinistra e io dico in modo garbato e silenzioso che non sono d’accordo con questa impostazione e tu mi allontani, allora stai punendo la libertà di opinione. Che è sancita dalla Costituzione”.

“Io lo avevo già scritto al teatro in una lettera circostanziata il 7 luglio, in cui avevamo concordato che non ci sarebbe stato alcun riferimento di carattere ideologico e politico. Invece mi sono trovato una scenografia con la caricatura di De Gaulle, la stella a cinque punte, i pugni alzati al cielo”.

Spiega Veronesi: “Ho fatto una manifestazione silenziosa, gandhiana, indossando una mascherina, il che non è vietato da nessun contratto. Non ho detto una parola. E il festival mi condanna dicendo che io avrei fatto delle dichiarazioni contro la rappresentazione. Non è vero. Io non ho le ho mai fatte, non ho mai parlato, nemmeno in conferenza stampa”.

Il maestro osserva: “Io ho un contratto tecnico con loro, loro devono dire se l’orchestra è stata diretta bene o male. E su questo fronte ci sono resoconti che parlano di una rappresenta perfetta. Qui si sta parlando di una esecuzione tecnica. Non c’è stato un solo sbaglio, cosa che si sente normalmente in tutte le opere dal vivo. Mi dimostrino dove ho sbagliato un attacco o una frase, me lo dicano”.

“Qui l’opinione diventa un reato, e non si possono sciogliere contratti sulla base ideologica. Non solo violentano i compositori e Puccini stesso. Deve finire l’arroganza di chi detiene il potere di voler dire che devi sottoscrivere una ideologia politica quando canti o dirigi”.

 

Dunque, annuncia la Fondazione, Bohème nel nuovo allestimento del Festival Puccini torna in scena per altre tre rappresentazioni 29 luglio- 10 e 25 agosto sul podio il maestro Manlio Benzi. L’Orchestra e il Coro del Festival Puccini. I solisti: il poeta Rodolfo Oreste Cosimo, Mimì, Claudia Pavone, Musetta Federica Guida. Il pittore Marcello Alessandro Luongo, il musicista Schaunard Sergio Bologna, il filosofo Colline Antonio Di Matteo, saranno diretti da Manlio Benzi, “apprezzato musicista riminese attivo anche come compositore, con alle spalle una importante carriera in Italia e all’estero”.

Manlio Benzi, lo presenta la Fondazione, nato a Rimini, si è diplomato al Conservatorio ‘Boito’ di Parma in Composizione con il maestro Togni (1989) e in Direzione d’Orchestra con il maestro Gatti (1990). Si è laureato con il massimo dei voti e la lode presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Parma, presentando una tesi musicologica.

 

© Riproduzione riservata

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