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Viareggio non ci sta. E dopo l’intervento di Roberto Benigni al Festival di Sanremo al cospetto di Mattarella replica al Premio Oscar toscano.
Reo di aver affermato che il Festival è nato a Sanremo.
E allora il sindaco Giorgio Del Ghingaro scrive ad Amadeus.
Per affermare la paternità di Viareggio. Perché il Festival di Sanremo, interviene il sindaco, è nato a Viareggio.
Ecco il testo della lettera scritta da Del Ghingaro ad Amadeus.
“Nel rimarcare l’immensa bravura e il grande affetto che proviamo per Roberto Benigni, al quale abbiamo avuto l’onore di conferire il Premio Città di Viareggio nell’ambito del Premio Letterario Viareggio Rèpaci, come sindaco, ritengo doveroso sottolineare che il Festival della Canzone Italiana è nato non a Sanremo, come da lui raccontato nel suo monologo, ma nella nostra città, dove si sono tenute le prime due edizioni nel 1948 e nel 1949″.
E illustra il sindaco: “Nato dall’iniziativa dell’imprenditore Sergio Bernardini, del giornalista Aldo Valleroni e di Alberto Sargentini del Comitato Carnevale, l’evento, unico nel suo genere, venne ospitato nella Capannina di Viareggio, alle porte della pineta di Ponente. Il regolamento venne scritto con l’aiuto dell’editore musicale Da Rovere, fondamentale anche nel convincere la RAI di Firenze a trasmettere in diretta radio la serata del 25 agosto.
Il Festival piace a tutti, tanto che viene replicato nel 1949. Tuttavia nel 1950, all’iniziativa vengono negati i fondi da parte dell’Azienda autonoma di soggiorno della Versilia che, con pochissima lungimiranza, non ne riconosce l’importanza.
Da Sanremo, intanto, arriva il direttore del casinò locale Pier Bussetti per visitare un amico. Legge della polemica sui giornali, segue la vicenda e incontra Bottini. Studia il regolamento del Festival, i costi, il suo immenso potenziale. Valuta un maggior coinvolgimento della RAI e porta tutto a Sanremo”.
Poi Del Ghingaro: “Questa la storia più o meno romanzata, su dove nasce il Festival della canzone italiana: concepito a Viareggio ma poi finito sulla riviera di Ponente che, con capacità e amore, gli ha dato grande lustro.
Tanto vi dovevo, per rispetto delle tradizioni, amore di polemica irriverente in pieno spirito di Carnevale, e un pizzico di vanità”.