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Imprenditore di Carrara latitante arrestato in Svizzera

Flavio Lazzini deve scontare oltre 17 anni per estorsione, truffa, bancarotta fraudolenta. Eseguita estradizione e tradotto in carcere a Milano. Operazione Guardia di Finanza

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CARRARA – Imprenditore di Carrara latitante arrestato in Svizzera.

La Polizia di Frontiera di Ponte Chiasso ha eseguito l’estradizione dell’imprenditore carrarese Flavio Lazzini, 62 anni.

Lazzini deve  scontare oltre 17 anni per estorsione, truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, bancarotta fraudolenta, appropriazione indebita.

L’imprenditore era destinatario di un provvedimento della Procura della Repubblica di Massa per 17 anni, 9 mesi e 15 giorni emesso nel marzo del 2020.

L’estradizione è stata eseguita giovedì 6 aprile.

La Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Massa Carrara, si legge in una nota di GdF, dopo aver riscontrato l’assenza dello stesso sul territorio nazionale, avevano raccolto elementi su una sua presenza in Brasile, “presumibilmente nella città di Fortaleza, dove aveva avviato un’attività imprenditoriale con la ditta ‘Flavio Lazzini Construcoes’.

La Procura della Repubblica di Massa ha avviato le procedure finalizzate a disporre, da parte del Ministero della Giustizia, le ricerche, tramite i canali di cooperazione internazionale del Ministero dell’Interno, all’estero per poterlo arrestare e procedere con l’estradizione.

Le ricerche hanno accertato che l’uomo si era trasferito dal Brasile in Svizzera, a Cressier, nel distretto di Nauchatel, dove è stato arrestato il 20 dicembre scorso.

Lazzini è stato tradotto dalla Polizia Penitenziaria nella casa di reclusione di Milano Opera, dove sconterà la pena di oltre 17 anni, derivante dal cumulo delle condanne disposte con 5 sentenze emesse dai Tribunali di Massa, Pisa, La Spezia e Milano.

I provvedimenti emessi dal Tribunale di Massa si riconducono alle indagini svolte nel 2009 e una nel 2016 dalla Guardia di Finanza.

In un caso, illustra GdF, venne accertato che Lazzini, in qualità di amministratore della Impianti Generali Edilizi Servizi Srl, dichiarata fallita dal Tribunale di Massa nel 2007, aveva ricevuto indebitamente un contributo europeo per un importo pari a oltre 809mila euro, simulando la volontà di ampliare e sviluppare l’azienda attraverso l’acquisto e la ristrutturazione di un capannone industriale a Carrara. Ottenuto il contributo, l’investimento immobiliare non veniva realizzato, e Lazzini si è appropriato di parte dell’erogazione pubblica per oltre 741mila euro, sottratte dalle casse della società e fatte transitare su un proprio conto corrente personale.

Inoltre distraeva parte del patrimonio sociale appropriandosi di 4 auto concesse alla società in forza di altrettanti contratti di leasing.

La seconda indagine, prosegue GdF, aveva consentito di accertare i reati di truffa e appropriazione indebita, in quanto Lazzini, a fronte di lavori edili eseguiti da Evoluzione Srl di cui era stato amministratore, aveva emesso fatture per oltre 89mila euro intestate all’omonima ditta individuale in realtà inesistente, utilizzando la partita Iva della società e facendosi accreditare lasomma su un proprio conto corrente personale. Inoltre, si era appropriato indebitamente di un’auto di cui Evoluzione Srl era locataria.

 

© Riproduzione riservata

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