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martedì 29 Luglio 2025
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Ai domiciliari e sospeso dall’ordine continua ad esercitare la professione di medico in casa dei genitori: in carcere

Aveva allestito uno studio di fortuna nonostante i divieti e l'obbligo di indossare il braccialetto elettronico

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MASSA – Di nuovo nei guai il medico massese già condannato in primo grado per aver esercitato la professione in uno studio medico abusivo e senza le necessarie autorizzazioni

I finanzieri del dipendente gruppo del comando provinciale della Guardia di Finanza di Massa Carrara, nei giorni scorsi, all’esito di ulteriori indagini delegate dalla procura hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di sostituzione degli arresti domiciliari con la custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Massa, nei confronti del medico. 

Il professionista, già coinvolto in una precedente e articolata attività investigativa condotta dalla procura e svolta dai militari del Gruppo Guardia di Finanza, era stato condannato in primo grado, con sentenza del 17 luglio, a una pena di oltre 4 anni di reclusione. Durante l’esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari  nell’abitazione dei genitori, è stato nuovamente sorpreso a esercitare la professione sanitaria all’interno dell’abitazione stessa, dove risultava ristretto (con applicazione del braccialetto elettronico). Il tutto nonostante fosse, in via cautelare, sospeso dall’Ordine dei Medici e gli fosse vietato comunicare con altre persone.

In particolare, la recente attività investigativa ha documentato che, come già accaduto in passato, un paziente, nel mese di giugno scorso, si sarebbe rivolto al medico che – sebbene sottoposto agli arresti domiciliari e sospeso dall’albo professionale – lo avrebbe comunque sottoposto ad un trattamento sanitario a seguito del quale avrebbe subito complicanze tali da doversi rivolgere a una struttura sanitaria adeguata per le cure del caso. Durante le perquisizioni delegate dalla procura nell’abitazione dei genitori, è stato accertato l’allestimento di un vero e proprio studio medico nel comune di Massa, dove il professionista continuava a ricevere i pazienti. Nel corso delle operazioni, i militari hanno accertato anche la presenza in loco di una cliente ignara che di lì a breve si sarebbe dovuta sottoporre a trattamento medico.

In ragione di ciò, la Procura della Repubblica sulla base delle indagini svolte richiedeva al Tribunale apuano l’aggravamento della misura cautelare, sostituendola con la custodia cautelare in carcere, dove il sanitario, che già nelle precedenti fasi investigative si era reso protagonista di una pluralità di illeciti (mettendo a repentaglio la vita di alcune clienti sottoposte a trattamenti di chirurgia estetica in sedazione profonda all’interno dello studio medico abusivo allestito all’interno della propria abitazione e privo delle necessarie autorizzazioni), è tutt’ora ristretto. Denunciata anche la compagna del medico, che, in mancanza di ogni previsto titolo abilitativo, avrebbe prestato ausilio allo stesso nel corso delle pratiche sanitarie.

L’attività testimonia l’impegno del Corpo e la fondamentale e proficua collaborazione con l’Autorità Giudiziaria nel contrasto all’illegalità, testimoniando un approccio trasversale volto a tutelare i cittadini dai quei fenomeni potenzialmente nocivi alla salute rappresentando quindi anche un insostituibile presidio di sicurezza economica e finanziaria a salvaguardia dell’economia legale.

© Riproduzione riservata

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