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PISA – Se la stagione d’opera, cuore e ragion d’essere del Teatro Verdi, si annuncia di grande interesse e richiamo per i titoli proposti e per l’alto livello di cast e team artistici, anche i cartelloni della prosa, realizzato in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo onlus, e dei concerti della Normale promettono di sedurre il pubblico confermando l’alto gradimento del 2024/25.
Ritorno ai classici del passato e del Novecento: con lo stesso segno con cui ha disegnato la stagione d’opera 25/26, il maestro Marco Tutino firma da direttore artistico la nuova stagione di prosa del teatro di Pisa realizzata in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo. Otto titoli, da novembre ad aprile in scena in doppia recita, compongono un intenso programma da cui emerge la grande cura riservata anche alla qualità attoriale e registica.
Emblema di questo spirito è il titolo di apertura della stagione, nel mese di novembre (sabato 8 e domenica 9), quando il palco del Verdi proporrà Coppia aperta quasi spalancata, la commedia scritta da Dario Fo e Franca Rame sulla vita di coppia e le differenze tra psicologia maschile e femminile. Per la regia di Alessandro Tedeschi a interpretarla saranno Chiara Francini e Alessandro Federico.
L’eco da Teatro musicale si farà sentire al Verdi nel mese di dicembre (sabato 6 e domenica 7) con Amadeus, il dramma che Peter Shaffer scrisse nel 1978 ispirandosi al testo Mozart e Salieri di Aleksander Puskin. Ferdinando Bruni, nel doppio ruolo di coregista con Francesco Frongia e di protagonista riproporrà il dramma di Antonio Salieri e il suo ‘capriccio’ allucinato al cospetto del genio di Wolfgang Amadeus Mozart.
Il 2026 si apre con un grande classico della letteratura e del teatro, L’uomo, la bestia e la virtù di Luigi Pirandello, rappresentato (sabato 3 e domenica 4 gennaio) nell’adattamento e regia di Roberto Valerio con Vanessa Gravina, Max Malatesta e Nicola Rignanese.
Disincanto, tenerezza e temi eterni come l’amore, le relazioni, le madri e la morte sono la cifra di un altro titolo che il mondo del teatro ha incastonato nel proprio repertorio senza tempo: Ti ho sposato per allegria, di Natalia Ginzburg, con Marianella Bargilli e Giampiero Ingrassia nei ruoli dei protagonisti Giuliana e Pietro (sabato 31 gennaio e domenica 1 febbraio).
Tra umorismo e tragedia, in una casa operaia alla periferia di Londra, si disvela la crisi dell’uomo contemporaneo descritta da Harold Pinter nel suo capolavoro del 1964 Ritorno a casa, e che arriva al Verdi (sabato 7 e domenica 8 febbraio) con Massimo Popolizio nella doppia veste di regista e attore.
Musica, risate e una generazione di artisti eccentrici e controcorrente sono il sale di Quando un musicista ride (sabato 7 e domenica 8 marzo). Elio e la sua band di giovanissimi virtuosi esplorano l’immenso repertorio seriamente comico della grande generazione anni 60 rappresentata da Jannacci, Gaber, Cochi, Renato, Flaiano e Marchesi.
Chiara Noschese (che firma anche la regia), Luca Barbareschi, Simone Colombari sono i protagonisti della versione italiana, curata da Luca Barbareschi, di November, il testo del 2007 con cui David Mamet porta in scena (sabato 11 e domenica 12 aprile) uno spaccato ferocemente esilarante degli Stati Uniti nel novembre delle elezioni presidenziali.
La stagione di prosa del Verdi culmina e si conclude (sabato 18 e domenica 19 aprile) con Giovanni Scifoni e il suo Fra’. San Francesco, la superstar del Medioevo: il monologo, per la regia di Francesco Brandi, orchestrato con le laudi medievali e gli strumenti antichi di Luciano di Giandomenico, Maurizio Picchiò e Stefano Carloncelli, si interroga sul potere persuasivo che genera sui contemporanei la figura pop di Francesco.
Come per tradizione, il sipario del Verdi si rialzerà sulla stagione dei concerti della Normale il 18 ottobre, data del 215° anniversario del Decreto di fondazione della Scuola. Per la firma di Carlo Boccadoro, direttore artistico dei Concerti, classici sette/ottocenteschi e capolavori del Novecento sfileranno ancora una volta accanto a nuove creazioni commissionate dalla Normale, e lo stesso repertorio tradizionale verrà visto attraverso il prisma interpretativo di generazioni differenti, che vi gettano uno sguardo nuovo rivelando dettagli inediti in pagine musicali assai note ma sempre capaci di sorprendere.
La stagione dei Ccncerti sarà quindi aperta da uno dei migliori quartetti per archi al mondo, il Danish String Quartet, con un programma che mescola diverse ere musicali, dal classicismo di Schubert al Novecento di Shostakovich, con una prima italiana della compositrice americana Caroline Shaw, dallo stile raffinato e comunicativo.
I concerti dedicati al pianoforte solo vedono nomi internazionali come la giovane star Jan Lisecki, che propone una coloratissima e irresistibile serie di danze provenienti da tutto il mondo e da svariate epoche, un virtuoso ben conosciuto come Louis Lortie alle prese con un programma interamente dedicato a Chopin e Giuseppe Albanese impegnato in pagine di grande virtuosismo di Weber, Mendelssohn, Granados e Albeniz.
Un concerto straordinario vedrà la presenza per la prima volta a Pisa del grandissimo pianista canadese Bruce Liu, vincitore tra l’altro del Concorso Chopin di Varsavia, e oggi protagonista dei palcoscenici più prestigiosi, in un programma molto variegato che vede assieme compositori come Chopin, Beethoven, Ligeti, Ravel, Albeniz e Liszt.
Le dichiarazioni
Così Diego Fiorini, presidente della Fondazione Teatro di Pisa: “Per questa nuova stagione di prosa il Teatro ha scelto otto titoli importanti con l’intento di soddisfare il nostro amato pubblico. Sentiamo, ogni anno, la grande trepidazione con cui il pubblico attende l’offerta del teatro cittadino. Una offerta che anche lo scorso anno è stata premiata dagli abbonamenti, cresciuti, e da numerosi tutti esauriti per molte recite. Siamo sicuri che la stagione ideata dal Maestro Tutino confermerà le aspettative del pubblico perché ne vediamo tutte le premesse.
Anche la proposta dei Concerti della Normale si conferma assai interessante e capace di attirare nuovo pubblico. Come sempre la stagione dei Concerti porta sul nostro palco prestigiosi interpreti anche internazionali e magnifiche pagine musicali”.
Marco Tutino, direttore artistico Fondazione Teatro di Pisa: “La stagione di prosa 25/26 del Teatro Verdi di Pisa è stata individuata- con il prezioso contributo della Fondazione Toscana Spettacoli- con il preciso intento di riprendere un rapporto di dialogo e di confronto con i grandi testi teatrali di un passato remoto e meno lontano, che comunque rappresenta al massimo livello ciò che di meglio il teatro di prosa ha prodotto. Da Fo a Pirandello, da Mamet a Shaffer, da Ginzburg a Pinter, drammaturgie che hanno segnato le relative epoche in modo significativo e indelebile. Naturalmente, considerando con cura le prove attoriali e registiche di chi le interpreta e le ripropone attraverso l’inevitabile filtro della contemporaneità: lo spettacolo dal vivo, sia opera o prosa, è sempre nuovo e ci parla del presente anche attraverso il passato. Popolizio e Barbareschi, Valerio e Gravina, Bruni e Frongia, sono interpreti indiscutibili e protagonisti assoluti del nostro panorama teatrale più prestigioso. Senza naturalmente scordare il sorriso intelligente della proposta di Elio e Gallione: una carrellata caleidoscopica sulla canzone italiana più divertente e ironica del nostro paese”.
Patrizia Coletta, direttore Fondazione Toscana Spettacolo: “Testi e interpreti di primo piano danno corpo a un programma che da novembre ad aprile accompagnerà i tanti affezionati spettatori del Teatro Verdi lungo un indimenticabile percorso di emozioni e scoperta. Vanessa Gravina, Nicola Rignanese, Chiara Francini, Massimo Popolizio, Luca Barbareschi, Giampiero Ingrassia sono alcuni degli artisti che saliranno sul palco per portare in scena le opere di autori del calibro di Dario Fo e Franca Rame, Natalia Ginzburg, Peter Shaffer, Luigi Pirandello, Harold Pinter e David Mamet”.
Carlo Boccadoro, direttore artistico dei Concerti della Normale: “Per il secondo anno consecutivo la Stagione dei Concerti della Normale ha superato il record di oltre 7.300 spettatori. Questi risultati sono ovviamente motivo di enorme soddisfazione per la Scuola Normale, La Fondazione Pisa e il Teatro Verdi che da anni lavorano in sinergia per raggiungere sempre dei traguardi di eccellenza. I numeri non vanno mai dati per scontati ma, anzi, sono da stimolo per fare sempre meglio e proporre al nostro pubblico programmi sempre curiosi e interessanti, affidati a interpreti di prestigio internazionale. A nome di tutti ringrazio il pubblico per la fedeltà e l’affetto che ci rinnova ogni anno”.