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PISA – Bufera in Consiglio comunale a Pisa, sindaco il leghista Michele Conti, centrodestra, per l’intervento di Maurizio Nerini, Fratelli d’Italia. Nerini in aula istituzionale ha definito Che Guevara “noto personaggio guerrafondaio, stupratore e chi più ne ha più ne metta”.
Un intervento, quello di Nerini, durante la proposta della maggioranza di centrodestra per il conferimento della cittadinanza onoraria al Copar, centro di addestramento paracadutisti Folgore.
Poi di fronte alle proteste di opposizione, il consigliere di Fratelli d’Italia butta i fogli sul banco consiliare: “Qualcuno di voi difende Che Guevara? Va bene, se viene il signor Che Guevara gli chiedo scusa”.
E’ caos. E Nerini: “Ho chiesto scusa. Non era uno stupratore. Era un guerrafondaio e un comunista. E’ per quello che non si può toccare”.
Alessandro Bargagna, presidente Consiglio Comunale, sospende i lavori del Consiglio: “Qui non c’è un confronto civile”
Quindi alla ripresa della seduta le scuse di Nerini: “Stavo citando alcune fonti che avevo letto. Sembra che non si siano verificate per cui mi rimetto al giudizio degli esperti secondo i quali Che Guevara non è stato uno stupratore”. Poi: “Del resto in quest’aula è stata revocata la cittadinanza a Benito Mussolini e io ho detto: come si fa a togliere la città a qualcuno già morto”
Ciccio Auletta, consigliere comunale a Pisa Una città in Comune – Partito della Rifondazione Comunista e Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista: “È una vergogna che gli eredi di Mussolini e Almirante offendano in una sede istituzionale un eroe e martire della causa della liberazione dei popoli come Ernesto Che Guevara. Questi fascisti oggi sono complici di Netanyahu come ieri lo furono di Hitler.
Guevara è un esempio per tutti i popoli dell’America Latina e del mondo. Proprio in questi giorni è in Italia la figlia Aleida per la grande mostra in corso a Bologna.
Il sindaco di Pisa e Giorgia Meloni si scusino con l’ambasciata cubana e la famiglia Guevara”.
Partito Comunista Italiano, segreteria Toscana: “Quando in Consiglio si stupra la storia. Il consigliere Nerini si dimetta. Si capisce che gli eredi del partito fascista, della Repubblica di Salò, dei collaboratori con la Germania nazista (e cioè di guerrafondai provetti, per tacere di altro), provino un’avversione naturale e istintiva nei confronti di uno dei principali rivoluzionari del Novecento.
Meno comprensibile, verrebbe da dire, che tra i banchi delle istituzioni repubblicane sieda un personaggio quale Nerini ha dimostrato di essere con il suo intervento scomposto nella sostanza e nei modi: la politica italiana negli ultimi trent’anni ci ha però abituato in misura crescente, dal Parlamento ai comizi pre e post elettorali mascherati da assemblea di quartiere, alla tendenza ai lazzi più svariati di chi vi prende parte.
Quel che dovrebbe far riflettere – ma non per concludere con la solita evanescente indignazione di rito – è come questo fenomeno si accompagni sistematicamente, per rimanere in tema, a vari stupri della storia perpetrati in maniera quanto più quanto meno sgangherata e a tratti comica: ma di una comicità pericolosa poiché capace di far passare in secondo piano la gravità di quello che, oltre che per i chiamati in causa, è un insulto alla cittadinanza, che si vuole continuare a nutrire con una certa immagine della politica e con stravolgimenti dei fatti e degli argomenti condotti anche a forza di definizioni confusionarie e fuori luogo.
Il Partito Comunista Italiano della Toscana, chiedendo le dimissioni di Nerini, manifesta solidarietà alla Repubblica di Cuba e alla famiglia Guevara”.