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Denaro riciclato per l’estremo Oriente e documenti falsi: scoperta una centrale a Prato

Le indagini hanno sollevato il velo su una struttura bancaria illegale nel cuore della città, in via Respighi. Al centro un 45enne cinese

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PRATO – Una vasta operazione coordinata dalla Procura di Prato ha portato alla scoperta di una struttura bancaria illegale nel cuore della città, in via Respighi. L’organizzazione, che fungeva da centrale di riciclaggio, operava attraverso l’utilizzo di criptovalute e si occupava anche della produzione e distribuzione di carte d’identità elettroniche contraffatte, valide per l’espatrio, insieme ad altri documenti falsi.

A seguito di un decreto di perquisizione e sequestro, le forze dell’ordine hanno rinvenuto nei dispositivi elettronici di Cheng Bangjie, 45enne cittadino cinese ritenuto il perno dell’organizzazione, due software wallet Token Pochet collegati ad altrettanti indirizzi telematici. Su questi account, nel periodo tra il 5 aprile e il 26 luglio, è stata registrata una movimentazione ingente di criptovalute Stable Coin ancorate al valore del dollaro, per importi complessivi milionari.

Sul primo indirizzo sono stati individuati quasi 10,8 milioni di USDT_TRX, pari a oltre 9 milioni di euro, con fondi provenienti per oltre il 90 per cento da servizi di exchange. Le analisi hanno evidenziato che le somme venivano successivamente trasferite verso una piattaforma con sede in Cambogia, segnalata dal Dipartimento del tesoro statunitense come centro di riciclaggio internazionale. Sul secondo indirizzo, attivo dal 15 al 26 luglio, sono stati accreditati oltre 369mila USDT_TRX, corrispondenti a più di 320mila euro, anch’essi provenienti principalmente da exchange. Una parte consistente di queste somme risulta ancora giacente su wallet privati.

Durante le perquisizioni sono stati sequestrati criptovalute per un controvalore di 117mila euro, 15mila euro in contanti (di cui 4mila in possesso di Cheng Bangjie e 11mila di un altro cittadino cinese), oltre a due stampanti, due laminatori, numerose tessere bianche dotate di microchip e banda magnetica, altre con sola banda, e pellicole ologrammate, strumenti destinati alla fabbricazione di documenti falsi.

Le indagini sono state condotte grazie alla collaborazione del Nucleo operativo antifalsificazione e della sezione criptovalute del comando carabinieri antifalsificazione di Roma, del Nucleo investigativo del Comando provinciale deicarabinieri di Prato e del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di fnanza di Prato.

© Riproduzione riservata

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