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PRATO – Oltre 150 chilogrammi di droga sequestrati, 65 operazioni antidroga e 50 arresti nel giro di dodici mesi: è il bilancio dell’attività di contrasto al traffico di stupefacenti a Prato dal luglio 2024 al primo agosto 2025.
Un mercato fiorente e strutturato, con canali di approvvigionamento ben definiti e ramificazioni anche all’interno del carcere cittadino La Dogaia, dove sono stati scoperti numerosi tentativi di introdurre droga attraverso metodi ingegnosi.
Secondo quanto riferito dagli inquirenti, le sostanze sequestrate comprendono circa 145 chili di cannabinoidi (hashish e marijuana), 6,5 di cocaina e due di droghe sintetiche (soprattutto ketamina e shaboo). Il valore complessivo del denaro sequestrato ammonta a oltre 81mila euro. Le indagini hanno permesso di smantellare una rete di spaccio eterogenea, composta da cittadini cinesi (che gestiscono il commercio all’interno della loro comunità), marocchini, nigeriani, albanesi, pakistani e italiani. Le principali fonti di provenienza degli stupefacenti sono state individuate in Olanda, Belgio e Spagna per quanto riguarda i cinesi, e in Marocco, Sud America (via Colombia ed Ecuador) e Spagna per le altre nazionalità coinvolte.
Tra i sequestri più rilevanti si segnalano quelli degli ultimi mesi: il 25 febbraio un italiano con 13 kg di hashish e marijuana; il 5 marzo, altro soggetto italiano con oltre 2 kg di hashish e 162 grammi di marijuana; l’11 marzo, un altro italiano con 150 grammi di droga sintetica; il 17 aprile, un marocchino con 2,5 kg di cocaina; il 14 maggio, un albanese con 60 kg di hashish; il 7 luglio, un uomo con 550 grammi di cocaina e 10mila euro in contanti.
L’ultimo arresto è avvenuto l’1 agosto: un quarantenne pakistano, residente a Montemurlo, muratore con regolare permesso di soggiorno, è stato sorpreso con 1,8 chili di hashish suddivisi in panetti. Il primo ritrovamento è avvenuto su di lui con 47 grammi; successivamente la perquisizione ha permesso di scoprire uno zaino nascosto sotto una scala contenente altri 17 panetti. Nell’abitazione è stato rinvenuto anche un bilancino di precisione. L’uomo è stato arrestato, sottoposto ai domiciliari e poi alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nella provincia di Prato.
Le indagini sono state portate avanti dalla Squadra Mobile della Questura di Prato, dalla Guardia di Finanza, dai Carabinieri – in particolare la Tenenza di Montemurlo – con il coordinamento della Procura pratese.
Preoccupanti anche i tentativi di introdurre droga nel carcere della Dogaia: dal settembre 2024 a luglio 2025 sono stati eseguiti 14 sequestri all’interno della casa circondariale. Cocaina e hashish venivano nascosti in ovuli, dolci sigillati, scarpe con doppio fondo, formaggi, cinture di accappatoi, cioccolatini, e persino all’interno dell’addome di un detenuto al rientro da un permesso premio. La droga è stata trovata anche in luoghi comuni come l’ascensore del reparto alta sicurezza, la sala socialità e le camere di pernottamento.
Le indagini hanno individuato anche una centrale dello spaccio in una struttura della Caritas in via Pistoiese, la Casa Jacques Fesch, dove venivano nascosti hashish e cocaina pronti per la vendita, insieme a bilancini di precisione. La struttura era accessibile anche ai detenuti in permesso dal carcere, che avrebbero avuto un ruolo chiave nell’approvvigionamento di stupefacenti da parte di altri reclusi.
Il traffico era gestito da detenuti di nazionalità marocchina, tunisina e della Repubblica Dominicana, in contatto costante con l’esterno, che avrebbero anche minacciato altri soggetti per ottenere collaborazione.
Il lavoro investigativo ha visto la collaborazione del Nucleo Investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria e della Squadra Mobile di Prato.