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Criminalità organizzata in Toscana: mafia italiana e straniera

Report Direzione investigativa antimafia. 'Ndrangheta e camorra. Traffico droga, smaltimento illecito rifiuti, riciclaggio. Pnrr rischio infiltrazioni mafiose. Porto Livorno hub criminalità albanese

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Criminalità organizzata in Toscana: mafia italiana e straniera.

Criminalità organizzata in Toscana, pubblicata la relazione semestrale della direzione investigativa antimafia Dia presentata a Roma col ministro Piantedosi. Il report, con i dati relativi alle varie attività antimafia nei primi 6 mesi del 2023, “restituisce uno scenario della criminalità organizzata italiana che conferma come le organizzazioni mafiose, da tempo avviate ad un processo di adattamento alla mutevolezza dei contesti socio-economici ed alla vantaggiosa penetrazione dei settori imprenditoriali, abbiano implementato le capacità relazionali sostituendo l’uso della violenza, sempre più residuale, ma mai ripudiata del tutto, con strategie di silenziosa infiltrazione e con azioni corruttive”

ll Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) “rappresenta un importante pacchetto di investimenti e riforme attualmente in corso di implementazione. A causa dell’alto valore complessivo dei finanziamenti coinvolti, sussiste il rischio che le organizzazioni mafiose possano manifestare interesse per tali fondi, aumentando il fenomeno di infiltrazione nell’economia legale”.

Sono 681 le verifiche antimafia chieste alle Prefetture regionali in Toscana per i vari progetti. La Toscana è ottava in Italia, ma seconda nell’Italia centrale dietro a Lazio che di richieste ne ha avute 3.427. Dodici le imprese controllate in cantiere e 10 le interdittive antimafia nei confronti di società operanti nel settore pubblico.

In Italia nel primo semestre del 2023 le richieste di avvio istruttoria antimafia PNRR sono state 11.890 a livello nazionale e 8 si sono concluse con esito positivo, ovverosia con l’adozione di provvedimenti interdittivi antimafia.

In Toscana, si legge, “si conferma la presenza e l’operatività di elementi contigui ad organizzazioni criminali mafiose italiane e straniere.
Con riferimento ai gruppi di mafia di origine italiana, la presenza e l’operatività sul territorio regionale riguardano in particolar modo quelli calabresi e campani, rispetto alle consorterie siciliane meno radicate.

La criminalità di matrice etnica, oltre al traffico di droga,è dedita anche ai reati estorsivi e predatori, in particolar modo da parte di albanesi, romeni, cinesi, magrebini e nordafricani in genere, che si avvalgono all’occorrenza della ‘manovalanza’ di soggetti in stato di bisogno o irregolari sul territorio nazionale.
Le attività illecite dei gruppi di camorra riscontrate negli ultimi periodi si concentrano prevalentemente nei settori delle estorsioni commesse nei confronti di soggetti originari della Campania e della Toscana, nella gestione del traffico e smaltimento illecito di
rifiuti, in quello del traffico di stupefacenti fino al riciclaggio di danaro e al reimpiego in attività immobiliari o imprenditoriali con
particolare riferimento al settore turistico-alberghiero.

L’operatività dei clan di ‘ndrangheta continua a evidenziarsi nel territorio della Toscana, come del resto confermato dalle attività investigative condotte nei passati periodi, principalmente nell’ambito delle estorsioni, del traffico di stupefacente, dello
smaltimento illecito di rifiuti e delle frodi fiscali”.

“Per quanto riguarda i sodalizi stranieri, le etnie più presenti sul territorio toscano si confermano quelle romene, cinesi e albanesi,
oltre a gruppi di magrebini e nigeriani impegnati soprattutto nel traffico e nello spaccio di stupefacenti.
In particolare, le organizzazioni criminali albanesi manifestano un’alta pericolosità e una forte incidenza nelle attività illegali, con
particolare riferimento al traffico di droga: si tratta di consorterie ben strutturate e sorrette da una forte componente solidale,
rafforzate spesso al loro interno da legami di parentela.
In tale ambito, il porto di Livorno si conferma ormai da anni un importante hub per la criminalità albanese, per immettere
in Italia i carichi di droga. Tuttavia lo scalo in questione è costantemente sottoposto a serrati controlli delle Forze dell’Ordine
che hanno effettuato rilevanti sequestri di stupefacente”.

“Come più volte sottolineato, le organizzazioni straniere, soprattutto albanesi, che nel centro-nord Italia hanno una consolidata
leadership nel traffico internazionale di droga, non disdegnano di stringere alleanze criminali con esponenti dei sodalizi italiani”.

“Esponenti criminali di etnia centro e nordafricana, presenti in quasi tutte le province toscane sono impegnati prevalentemente nello spaccio di stupefacenti, nonché nel favoreggiamento e nello sfruttamento della prostituzione e nella vendita di merce contraffatta.
Significative, al   riguardo, le diverse operazione che hanno contrassegnato il territorio toscano in questo semestre”

“La criminalità di matrice cinese continua a mantenere un ruolo primario in molte attività economiche, specialmente nel distretto
del tessile-abbigliamento che coinvolge le province di Firenze, Prato e Pistoia. Le forme di illegalità più diffuse continuano a confermarsi la produzione e la commercializzazione di merce contraffatta o non conforme alla normativa comunitaria, con i connessi aspetti di evasione fiscale e contributiva, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e lo sfruttamento della
manodopera irregolare, oltre a reati estorsivi e predatori commessi prevalentemente nei confronti di connazionali”.

 

La relazione evidenzia che le organizzazioni criminali, da tempo impegnate ad adattarsi ai cambiamenti socio-economici e ad infiltrarsi nell’economia legale, hanno “implementato le capacità relazionali sostituendo l’uso della violenza, sempre più residuale ma mai ripudiato, con strategie di silenziosa infiltrazione e con azioni corruttive”. “Oggi le mafie preferiscono rivolgere le proprie attenzioni ad ambiti affaristico-imprenditoriali, approfittando degli ingenti capitali accumulati con le attività illecite”.

 

 

 

 

 

© Riproduzione riservata

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