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FIRENZE – L’Italia della salute è ancora un paese spaccato a metà. Lo certifica l’ultimo report del Ministero della Salute sulle coperture vaccinali pediatriche. Se il trend generale appare stabile, a preoccupare è la profonda “forbice” che divide le diverse aree del Paese.
In questo scenario frammentato, la Toscana si conferma una roccaforte della prevenzione. I dati parlano chiaro. La regione rientra nel ristretto club delle 11 realtà territoriali capaci di garantire standard di eccellenza. Per quanto riguarda la vaccinazione contro la polio a 24 mesi, la Toscana registra una copertura superiore al 95%. È un risultato cruciale. Significa che il sistema sanitario regionale ha raggiunto e mantenuto l’obiettivo raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per garantire la sicurezza collettiva. La Toscana siede al tavolo delle migliori insieme a Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e poche altre.
Basta spostarsi di pochi chilometri, però, per trovare numeri ben diversi. Il caso del morbillo è emblematico. Il divario è enorme: si passa dal Molise, primo della classe con il 98,11% di copertura, alla Sicilia, maglia nera con appena l’87,98%.
Anche sulla poliomielite le differenze sono marcate. Mentre la Toscana viaggia in sicurezza sopra la soglia del 95%, altre aree soffrono. La Provincia Autonoma di Bolzano (87,11%) e la Sicilia (85,13%) restano pericolosamente sotto i livelli di guardia. Il report evidenzia che queste disparità regionali non riguardano solo i neonati. Differenze importanti emergono anche analizzando le fasce d’età prescolare e gli adolescenti. L’Italia protegge i suoi bambini, ma non lo fa ovunque allo stesso modo.



