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Ucraina, Confcooperative Toscana: “I profughi non sono turisti”

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FIRENZE – “Di fronte all’emergenza profughi la Regione Toscana deve decidere cosa vuole fare: accoglienza e integrazione o semplice ospitalità di tipo alberghiero? Non è una provocazione ma la domanda sincera che ci poniamo dopo aver appreso dell’ordinanza convenzione tra le istituzioni toscane e gli albergatori che prevede la sistemazione delle persone in fuga dall’Ucraina. Secondo questa ordinanza i rifugiati saranno ospitati negli alberghi al prezzo di 70 euro per la mezza pensione, senza alcun supporto sociale. L’accoglienza è un’altra cosa”. Botta e risposta tra Confcooperative Toscana, presidente Claudia Fiaschi, e Regione Toscana dopo la convenzione firmata con Anci e Upi e le associazioni degli albergatori per la prima accoglienza ai profughi ucraini. Regione che risponde con Monia Monni, assessore Protezione Civile: “Il sistema di accoglienza, nell’ambito dell’emergenza Ucraina, è regolato dall’prdinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri 872, che ne definisce le modalità e a cui la Regione Toscana, come tutte le altre, si attiene”. Poi Monni: “La Toscana ha dimostrato, da sempre, di conoscere il valore dell’accoglienza, nella pienezza e nella complessità delle sue tante necessità. Nel sistema di accoglienza integrato e diffuso che ha caratterizzato la Toscana continuiamo a credere ed a riconoscerci. Gli alberghi convenzionati con la Protezione Civile non mettono in discussione il modello, ma lo integrano e adeguano alle caratteristiche di questa emergenza. Non sostituiscono Cas o Sai, ma servono semplicemente per dare sistemazione temporanea, per coprire il tempo di organizzare un’accoglienza adeguata, che resta competenza delle prefetture. Sono una prima risposta necessaria, che rende più ordinata e gestibile una situazione molto complessa e consente di non lasciare nessuno per la strada, a qualunque ora del giorno o della notte arrivi”.

Alberto Grilli, presidente di Confcooperative Federsolidarietà Toscana: “Il sistema di accoglienza progettato in collaborazione con le prefetture prevede servizi come l’assistenza sanitaria, la mediazione linguistica e culturale, l’accompagnamento a scuola dei bambini, tutti gestiti da operatori sociali. Il costo per la collettività è di 30 euro a persona. Questa differenza di fondi tra ospitalità alberghiera e accoglienza istituzionale ci lascia sinceramente sconcertati. Non è in discussione l’impegno delle cooperative per far fronte al dramma dei profughi ucraini. La Regione Toscana ci ha chiesto la disponibilità per poterli accogliere e noi ci siamo subito attivati. Queste persone scappano da una guerra, non sono turisti: hanno e avranno bisogno di un supporto vero”.

© Riproduzione riservata

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