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Caro vita, un toscano su due taglia pizza e cene al ristorante
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Lo fotografa un sondaggio online di Coldiretti Toscana secondo il quale il 55% dei toscani ha dovuto cambiare le proprie abitudini in materia di tempo libero rinunciando ad una cena o alla pizza in compagnia di amici.
Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana: “Gli aumenti generalizzati, misurati dall’inflazione con un + 8,2% su base media annuale in Toscana, hanno eroso la capacità di spesa. Per andare al ristorante le famiglie spendono mediamente all’anno circa 1.000 euro. Risorse sono state impiegate, tutte o in parte, per coprire i maggiori costi”.
ll 30% di coloro che hanno risposto al sondaggio di Coldiretti Toscana hanno dichiarato di avere dimezzato le cene fuori mentre il 25% si concede le cene fuori una volta al mese.
Il 12% non ha ancora modificato le proprie abitudini ma lo dovrà fare nei prossimi mesi se non ci sarà una tregua dei rincari.
Un toscano su tre, 33% non ha cambiato quindi stile di vita.
Secondo l’Istat, quasi una famiglia su cinque è in difficoltà nel far fronte alle spese impreviste, 22%, ed il 2023 si è aperto con il caro prezzi che ha tagliato del 4,4% le quantità di prodotti alimentari acquistati a fronte di una spesa superiore del 7,5% per la crisi energetica.
Volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +10,1% nelle vendite: “Per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti, meno di 15 centesimi in media vanno a remunerare il prodotto agricolo mentre il resto viene diviso tra l’industria di trasformazione e la distribuzione commerciale che assorbe la parte preponderante del valore. Le difficoltà delle famiglie si trasferiscono direttamente sulle imprese, in cui l’aumento dei costi di produzione colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove più di una azienda agricola su 10 è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività”.