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FIRENZE – La lotta all’evasione fiscale resta un’arma spuntata per gran parte delle amministrazioni locali toscane. I numeri del rapporto del Centro Studi Enti Locali dipingono una regione distratta, salvata solo dall’impegno di pochi grandi centri. Nel 2024, soltanto 17 Comuni su 273 hanno ricevuto proventi grazie alle segnalazioni inviate all’Agenzia delle Entrate.
Il totale ripartito nel 2025 ammonta a 300.454 euro. C’è un lieve segnale di ripresa (+9%) rispetto all’anno precedente, ma il confronto con il passato recente è impietoso. Rispetto al 2022, quando i municipi attivi erano 21 e l’incasso superava il mezzo milione, si registra un calo del 47%. Nonostante questa frenata, la Toscana riesce comunque a difendersi: è la quarta regione in Italia per somme recuperate, dietro solo a Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna.
Se la provincia latita, le città trainano il gruppo. Prato è la vera fuoriclasse: con 170.122 euro recuperati, si piazza al terzo posto assoluto nella classifica nazionale delle città più virtuose. Molto bene anche Firenze, che ottiene 105.628 euro, conquistando la quinta posizione in Italia. In pratica, questi due soli capoluoghi coprono quasi l’intero importo regionale.
Perché così poca partecipazione? Forse il “premio” attuale non basta. Oggi ai Comuni spetta il 50% delle tasse recuperate grazie alle loro soffiate. Per invertire la rotta e motivare i sindaci a setacciare il territorio, il Governo sta studiando una mossa decisiva: una norma per trasferire ai municipi il 100% di quanto sottratto all’evasione. Una scossa necessaria per risvegliare gli oltre 250 Comuni toscani ancora non pervenuti.



