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Inflazione in frenata. Firenze, Grosseto e Siena tra le più care in Italia.
Secondo i dati Istat sui prezzi al consumo di giugno 2023, l’inflazione su base annua in Italia è del +6,4%, è scesa rispetto al +7,6% del mese precedente.
Firenze e Grosseto sul podio delle città più care d’Italia alle spalle di Genova. Seguite da Milano, Bolzano e Siena.
E’ l’Unione nazionale dei consumatori a stilare la classifica alla luce dei dati Istat sull’inflazione.
A livello regionale, Toscana con inflazione annua più 7,2% e un rincaro annuo di 1.595 euro è terza dopo Liguria, inflazione annua +8,2% e un aggravio medio a famiglia, pari a 1692 euro su base annua. E Umbria, dove la crescita dei prezzi del 7,2% implica un’impennata del costo della vita pari a 1626 euro.
A Genova l’inflazione ha impattato sul costo delle vita con un aumento 8,5% ed una spesa aggiuntiva a famiglia di 1853 euro. Per Firenze, la quarta inflazione più elevata del Paese, +7,6% su giugno 2022, e un incremento di spesa pari a 1772 euro a famiglia. Seguita da Grosseto che, pur avendo la stessa inflazione di Firenze, +7,6%, ha una spesa supplementare pari a 1713 euro annui per una famiglia tipo. Al quarto posto Milano, +6,3% e una stangata pari a 1710 euro. Seguono Bolzano (+6,4%, +1701 euro), Siena (+7,5%, +1691 euro), al settimo posto Varese (+6,4%, +1688 euro), poi Lodi (+6,6%, +1675 euro) e Perugia (+7,2%, +1654 euro). Chiude la top ten Lecco (+6,5%, +1650 euro).
Sull’altro fronte della classifica, invece, la città più virtuosa d’Italia in termini di spesa aggiuntiva più bassa, spiega l’Unc, è ancora una volta Potenza, con l’inflazione più bassa del Paese (+3,8%) e dove in media si spendono “solo” 750 euro in più all’anno. Al 2° posto Catanzaro, seconda anche per inflazione (+4,7%, +878 euro). Medaglia di bronzo Reggio Calabria (+5,2%, +971 euro).