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Elezioni Liguria: così il centrosinistra può perdere anche Toscana 2025.
Elezioni Liguria, il sindaco di Genova Marco Bucci, centrodestra, diventa presidente della Regione post Toti per un pugno di voti. Quelli clamorosamente lasciati per strada dal centrosinistra.
Che si è presentato a supporto del candidato spezzino Andrea Orlando con la consueta lite Renzi-Conte, con Italia Viva del senatore toscano fuori coalizione e con un M5S alle prese con la faida interna Grillo-Conte. Con tonfo dei Cinque Stelle che portano al centrosinistra poco più del 4 e mezzo percentuale.
E il risultato di una Regione Liguria persa dal centrosinistra per un pugno di voti.
Il che in prospettiva Toscana 2025 deve far molto riflettere il centrosinistra in chiave campo largo.
E mentre esulta il centrodestra, con l’aggiunta del livornese Stefano Bandecchi, sindaco di Terni, leader di Alternativa Popolare “Senza Udc e Alternativa Popolare non si vinceva in Liguria”, il ko del centrosinistra vale doppio, considerando che per la Regione Liguria si è votato a causa delle dimissioni di un presidente di centrodestra, Giovanni Toti, indagato.
Con Bucci che a caldo tuona: “Se fossi Orlando dopo il veto di Conte e lo strappo di Grillo prenderei tutti i miei amici e gli farei un m…. cosi. Se in una coalizione si permettono di comportarsi in questo modo, non ci siamo. Una coalizione dev’essere dura, coesa e soprattutto i panni si lavano in casa. Se fossero state con me persone che si comportano così, o sarei andato via io o la coalizione”.
E’ altrettanto chiaro lo sconfitto al fotofinish Orlando: “Le forze del centrosinistra hanno, a livello ligure, collaborato in modo corretto, leale e le voglio ringraziare per questo. Abbiamo pagato qualche difficoltà del cosiddetto campo largo, che si è ripercossa anche sulla nostra realtà. I numeri, ahimè, sono abbastanza indicativi da questo punto di vista”.
E la premier Meloni, leader Fratelli d’Italia: “Ancora una volta, il centrodestra unito ha saputo rispondere alle aspettative dei cittadini, che confermano la loro fiducia nelle nostre politiche e nella concretezza dei nostri progetti”.
Che a prendere in mano le redini della situazione nel centrosinistra in modo perentorio debba essere il Pd, che ha addirittura quasi doppiato Fratelli d’Italia in Liguria con un roboante 28 abbondante%, non ci sono dubbi.
La segretaria Elly Schlein: “Il Pd è al 28,5%. Abbiamo dato il massimo. Siamo consapevoli che non bastano ma scontiamo anche le difficoltà degli altri. Scontiamo le difficoltà degli altri e speriamo che questo risultato faccia riflettere tutte le forze alternative alla destra, come fa riflettere noi, che non abbiamo speso un minuto in polemiche o competizioni con le altre opposizioni”.
Renzi punta il dito contro Conte, nei confronti del quale non dimentica mai di ricordare, anzi di rivendicare, di averlo “mandato a casa” quando era premier: “Oggi ha perso soprattutto chi concepisce la politica come uno scontro personale, come un insieme di antipatie e vendetta. Ha perso chi mette i veti. Ha perso chi non si preoccupa di vincere ma vuole solo escludere e odiare. Ha perso Giuseppe Conte, certo, e tutti quelli che con lui hanno alzato veti contro Italia Viva. Solo le mie preferenze personali delle Europee sarebbero bastate a cambiare l’esito della sfida, solo quelle. Aver messo un veto sulla comunità di Italia Viva ha portato il centrosinistra alla sconfitta. Senza il centro non si vince: lo ha dimostrato la Basilicata qualche mese fa, lo conferma la Liguria oggi. Vedremo se qualcuno vorrà far tesoro di questa lezione””.
La replica dell’ex premier Conte: “”Non ci nascondiamo dietro un dito: un risultato deludente, al di sotto delle aspettative. Una responsabilità che ci conferma l’assoluta necessità di rifondare il Movimento ripartendo dalle attività di radicamento sui territori – che abbiamo intrapreso ma non si rivelano ancora sufficienti. A fronte di tutto questo non ci turbano le uscite di chi, in questi minuti, prova a ridurre la politica a una fredda questione di numeri. Lascino da parte le calcolatrici: ipotizzare fantasiose alleanze con Renzi e i suoi epigoni avrebbe solo fatto perdere ancor più voti al M5S e quindi alla coalizione, a chi voleva dare una scossa a tutta la Liguria”.
D’accordo con Conte il pisano Fratoianni, Avs: “Fin in troppo facili i commenti di Renzi il giorno dopo. Vorrei ricordare sommessamente che la politica non si basa su somme algebriche. La politica ha a che fare con la credibilità di una proposta politica. Innanzitutto Andrea Orlando ha fatto una straordinaria campagna elettorale, e lo ringraziamo molto per questo. Io credo che questo continuo richiamo al centro sia un po’ fuori sincrono, non perché non serva un centro, ma il punto è che anche quando c’è fa fatica ad avere risultati, e si fatichi a misurarsi con i dati di realtà e con i numeri. Forse c’è un problema in quell’area politica, e non mi pare che Renzi sia il più titolato ad immaginare di risolverlo questo problema, visto che è uno dei protagonisti della crisi di quell’area politica. Forse questo dovrebbero ricordarselo tutti”.