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Cordoglio per la morte improvvisa dell’imprenditore aretino Franco Bernardini

Per 40 anni alla guida della Baraclit è stato anche presidente di Confindustria Toscana. Il sindaco di Bibbiena proclama il lutto cittadino

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AREZZO – Lutto per la morte improvvisa dell’imprenditore Franco Bernardini. 

Presidente di Confindustria Arezzo dal 1983 al 1991 e attuale componente del consiglio generale di Confindustria Toscana Sud, è stato sempre impegnato nella vita associativa e anche in questa fase stava portando avanti, in qualità di saggio, la delicata procedura delle consultazioni degli imprenditori associati che precede l’elezione per il nuovo presidente. Le sue qualità umane e imprenditoriali lo hanno portato nel tempo a ricoprire tanti e prestigiosi incarichi sia all’interno che fuori dal sistema confindustriale: è stato infatti anche presidente di Confindustria Toscana, presidente di Confidi Arezzo e Confidi Imprese Toscane, componente del consiglio direttivo di Confindustria Roma, consigliere della Camera di Commercio di Arezzo, consigliere di Banca Toscana, componente del Consiglio del territorio di Firenze di Banca Intesa e presidente del Consiglio Centro Nord di Unicredit.

Ma la sua operosità non si fermava alla sfera imprenditoriale: era infatti da sempre sostenitore di Rondine Cittadella della Pace e condivideva l’importante attività portata avanti dalla Fondazione Baracchi.

“Franco non è stato solo un capitano d’impresa ma è stato un punto di riferimento per tutti noi – dice Fabrizio Bernini, presidente di Confindustria Toscana Sud – instancabile e generoso, i suoi consigli non erano mai scontati ma frutto della sua profonda intelligenza, della sua cultura e delle sue grandi doti umane. Per 40 anni ha guidato la Baraclit di Bibbiena portandola ad essere una delle aziende italiane leader nel settore della prefabbricazione; un risultato ancor più eccellente, tenendo conto della collocazione geografica dell’azienda e della difficoltà dei collegamenti per il trasporto dei suoi prodotti”.

“Nel corso degli anni ho avuto il privilegio di affiancare Franco Bernardini in tante occasioni e con il tempo si è costruito un rapporto di stima e fiducia – dice Alessandro Tarquini, direttore generale di Confindustria Toscana Sud – ho così potuto essere testimone del suo grande spessore professionale e personale: un imprenditore brillante, acuto e di grande umanità, che aveva profondamente a cuore la sua azienda, i suoi dipendenti e tutto il territorio casentinese. Alla moglie Silvana Baracchi, ai figli Luca, Claudia, Francesca e a tutta la famiglia Baracchi vanno le condoglianze degli imprenditori associati e della struttura di Confindustria Toscana Sud”. 

Il sindaco di Bibbiena Filippo Vagnoli, in segno di cordoglio per la scomparsa di Franco Bernardini, ha proclamato per domani (4 agosto) il lutto cittadino. 

Alle 15,30 alla Propositura di Bibbiena, infatti, verranno celebrate le esequie per l’improvvisa scomparsa di Franco Bernardini, per quaranta anni ai vertici di Baraclit, una delle aziende più importanti del Casentino con sede a Bibbiena.

Vagnoli commenta: “Ritengo doveroso questo gesto perché Franco Bernardini ha rappresentato un ponte fatto di innovazione, nuove idee e coraggio, tra i padri fondatori di Baraclit e il suo futuro. L’azienda rappresenta ancora oggi e grazie a questa spinta innovativa, una delle realtà produttive più importanti del nostro territorio e della Toscana, sia in termini di occupazione che in quelli di innovazione e formazione delle giovani generazioni. Domani la nostra comunità, nel salutare il caro Franco, dovrà anche ritrovarsi per riflettere su quanto l’impronta degli uomini e delle donne di valore e di buona volontà, possa cambiare il corso della storia e le vicende di territori e società. Invio le mie più sentite condoglianze a tutti i familiari Moglie, figli e collaboratori di Franco che, insieme a noi, piangono la scomparsa di una grande persona e di un uomo che ha avuto visione e insieme grande umanità”. 

Franco Bernardini per 40 anni è stato la guida della Baraclit, prima come braccio destro del suocero Giuseppe Baracchi, padre della moglie Silvana e fondatore dell’azienda casentinese, poi come amministratore. La sua visione del futuro lo aveva portato anche alla ideazione dei tronchetti ferroviari e le sue doti umane e di relazione ai vertici di Confindustria e non solo a livello provinciale. Ma la sua vita lo aveva condotto anche a fare tanta solidarietà attraverso il progetto della Fondazione Baracchi, portato avanti con gioia e determinazione con la moglie Silvana e la stessa presenza nella associazione Prospettiva Casentino, che porta tanti progetti nelle scuole del territorio. 

© Riproduzione riservata

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