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GdF Arezzo, maxi frode fiscale. Cinque persone arrestate

Commercio metalli preziosi. Perquisizioni e sequestri ad Arezzo, Pisa, Lucca. Fatture false per 60 milioni. Palladio e platino "di dubbia provenienza". Sequestro beni per 10 milioni in Italia e Svizzera

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AREZZO – GdF Arezzo, maxi frode fiscale. Cinque persone arrestate. 

I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Arezzo, nel contesto di indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque persone.

Ed eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Arezzo, per un valore di circa 10 milioni di euro, pari al profitto del reato di un’imponente frode fiscale nella commercializzazione di metalli preziosi.

Nel corso dell’operazione, illustra Guardia di Finanza, sono state eseguite 18 tra perquisizioni e sequestri ad Arezzo, Pisa, Lucca e a Roma, Parma, Alessandria, Terni, Nuoro, L’Aquila. Con l’impiego di 52 militari delle Fiamme Gialle.  Le persone arrestate sono state successivamente poste agli arresti domiciliari.

Fatture false per quasi 60 milioni. Evasi quasi 10 milioni di Iva.

GdF Arezzo, maxi frode fiscale. Cinque persone arrestate
GdF Arezzo, maxi frode fiscale. Cinque persone arrestate (Foto GdF )

Sono state eseguite contestuali perquisizioni e sequestri in territorio elvetico a cura delle Autorità svizzere, attivate con apposita rogatoria internazionale dalla Procura della Repubblica di Arezzo. Rinvenuti, e sottoposti a sequestro 17 fabbricati, 121 terreni, rapporti finanziari. Oltre 100.000 euro in contanti, quasi 180 chili di argento, 3,7 di palladio, 3 società, 7 autovetture e 8 orologi di pregio.

Attività di sequestro in Italia e in Svizzera.

Il meccanismo fraudolento, spiega la Guardia di Finanza, ricostruito grazie alle indagini di GdF Arezzo Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Arezzo, si è sviluppato mediante numerosissimi scambi commerciali intercorsi fra diverse società, con sede in Toscana, Emilia Romagna, Piemonte e Lazio.

Che, emettendo fatture false per quasi 60 milioni di euro, hanno acquistato ‘in nero’ ingenti quantità di palladio e platino di dubbia provenienza. Evadendo l’IVA per quasi 10 milioni di euro.

E autoriciclando il provento illecito così ottenuto nell’acquisto di oro puro.

Lo schema di frode, prosegue GdF, che ha coinvolto complessivamente 13 persone fisiche e 8 persone giuridiche, a vario titolo denunciate all’Autorità Giudiziaria, aveva quale perno e principale beneficiaria una società pisana operante nel settore della produzione e commercializzazione di metalli preziosi. La quale, tra il 2019 e il 2023, ha acquistato
sistematicamente palladio e platino in ‘nero’, “ottenendo, per effetto del meccanismo fraudolento attuato, un’indebita detrazione IVA per oltre 10 milioni di euro”.

GdF: “L’associazione a delinquere e, per essa, la società beneficiaria finale della frode si avvaleva di 2 società ‘cartiere’ totalmente prive di struttura e di fatto gestite dai vertici dell’organizzazione. Intestate a prestanome e create al solo fine di convogliare l’ingente debito tributario, generato dalle predette transazioni, senza versare mai l’IVA.

Di 2 società ‘filtro’, effettivamente operative ma anch’esse di fatto gestite da ‘cartiere’ nel primo segmento di operazioni commerciali, in relazione all’acquisto ‘in nero’ del palladio e del platino, e anche nelle fasi successive. Con l’acquisto di oro puro presso vari banchi metalli. L’oro in questione veniva immediatamente scaricato cartolarmente con false cessioni alle ‘cartiere’, facendone così perdere le tracce. Mentre, in realtà veniva in gran parte restituito in ‘nero’ alla società ‘finanziatrice’, che lo utilizzava per
pagare il palladio e il platino acquistati originariamente in “nero”.

Per un valore residuo, l’oro veniva infine ‘monetizzato’ tra la società beneficiaria e le società ‘filtro’, effettivamente operative. In tal modo, quindi, anche le società ‘filtro. ottenevano un profitto illecito, per la propria partecipazione alle operazioni inesistenti”.

Anche nei confronti di queste ultime società è stato eseguito il sequestro preventivo dei beni, con la nomina di un amministratore giudiziario.
Nel corso delle indagini, nel mese di dicembre 2022, sottolinea GdF, era stato inoltre intercettato un trasporto illecito, operato da un corriere dell’organizzazione. Bloccato al suo arrivo ad Arezzo con circa 2 kg di oro e 25.000 euro in contanti, sottoposti a sequestro.

 

© Riproduzione riservata

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