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LUCIGNANO – Notte di San Lorenzo, torna a Lucignano la Cena sotto le stelle giunta alla sua settima edizione.
Sabato (10 agosto) la Piazza del Tribunale sarà il palcoscenico dell’alta cucina e gastronomia italiana: sarà possibile assaporare piatti raffinati, preparati con cura e passione dai rinomati chef partecipanti all’evento.
Chi ama cucina è il tema di questa edizione ideata e organizzata da Vittorio Camorri di Terretrusche Events, col supporto e la collaborazione dell’amministrazione comunale lucignanese, sindaca Roberta Casini in testa.
“Il fascino, la bellezza dei luoghi, l’autenticità dei vicoli dell’Italia dei piccoli borghi, il calore e l’accoglienza degli abitanti, i sapori e i colori dei piatti proposti, faranno da scenario alla cena in Ppiazza, dove, come una volta, ci ritroveremo insieme in piazza per cenare sotto le stelle di San Lorenzo”, dichiara Vittorio Camorri.
“Dopo anni di organizzazione di eventi per la valorizzazione delle eccellenze del nostro territorio coinvolgendo l’alta cucina italiana – anticipa Camorri – ho voluto coinvolgere tutti coloro che amano cucinare, dagli appassionati, alle associazioni, ai volontari, a chi fa cucina inclusiva. Ci ritroveremo tutti come una volta per vivere un’esperienza indimenticabile, dove l’amore per la cucina si fonde con la bellezza del luogo, con la magia della musica dal vivo ed il piacere della buona tavola”.
Gli chef stellati cucineranno accanto allo chef della Caritas di Firenze o al professionista appassionato di cucina, ai ragazzi della conserveria, o al già direttore della guida Michelin, alle prese, ai fornelli, con il suo risotto. “Perché in fondo – chiosa Vittorio Camorri – cucinare è un atto d’amore, è prendersi cura dell’altro, è andare oltre le diversità. Insomma, chi ama cucina”.
“Un incantevole allestimento nel fascino di Piazza del Tribunale, accompagnati dalle proposte di chef straordinari – afferma Roberta Casini, sindaca di Lucignano – Riconfermiamo, in collaborazione con Terretrusche Events di Vittorio Camorri, uno degli eventi clou della nostra estate, ai vertici della qualità per quanto riguarda le eccellenze enogastronomiche. Si tratta di una proposta di livello assoluto, impreziosita dai valori dell’inclusione, che pone ancora una volta Lucignano, uno dei Borghi più belli d’Italia, al centro dell’attenzione di visitatori, turisti e amanti del buon vivere toscano”.
L’evento vede la partecipazione di Vetrina Toscana: il progetto della Regione, in collaborazione con Unioncamere Toscana, che promuove il turismo enogastronomico; con la regia di Toscana Promozione Turistica coadiuvata da Fondazione Sistema Toscana. Lo stand regionale ospiterà i ragazzi della Conserveria.
“Cucinerà in piazza con noi – anticipa Vittorio Camorri – il già direttore della Guida Michelin Fausto Arrighi con la food blogger Annamaria Farina, fedeli amici degli eventi di Terretrusche”.
Cucinare è un atto d’amore? “Sicuramente questo lo era nelle generazioni che furono – spiega Fausto Arrighi – Ad esempio ricordo le sfogline emiliane, alcune anche novantenni, ancora in cucina a fare tortellini con una dedizione incredibile e con il piacere di accudire le persone care, così come quando pronunciavano la frase “dar da mangiare agli uomini” riferendosi a quelli che lavoravano la terra e che avevano bisogno di energie”.
“Oggi è cambiato un po’ tutto – prosegue – difficile trovare un sentimento così profondo nelle nuove generazioni, ed anche a livello professionale ho spesso e volentieri la sensazione che la cucina venga fatta prevalentemente per se stessi, per compiacere il proprio ego più che per dare piacere all’ospite”.
Cos’è la cucina inclusiva? “Frequentando le scuole di apprendimento (le così dette scuole alberghiere) – risponde Arrghi – mi è capitato spesso di trovare ragazzi di etnie diverse o con sindromi di genere. La strategia della scuola è quella di coinvolgere tutti gli studenti al fine di valorizzarne le capacità, ma soprattutto di svilupparne l’integrazione. Preparare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro è decisamente una missione che va oltre l’insegnamento, far scoprire a questi ragazzi l’importanza del gesto, la manualità nel trattare il cibo e fare in modo che possano scoprire la loro normalità e le loro capacità”.
“Attualmente le realtà in cui si cerca di coinvolgere individui provenienti da situazioni sociali e/o fisiche complesse sono parecchie e questo diventa indispensabile ed imprescindibile per uno sviluppo equilibrato della società. Nonostante il ristorante spesso abbia tempistiche quasi militaresche difficili da gestire, risulta invece un ambiente dove le azioni di inclusione riescono a raggiungere risultati eccellenti, mettendo in relazione e collaborazione personaggi che difficilmente riuscirebbero a trovare un loro ruolo nel mondo lavorativo. Le cucine, con i propri chef, ma anche le intere brigate – conlcude Arrighi – devono saper cogliere quello che di meglio può offrire ogni individuo inserito nello staff, senza preconcetti verso chi viene definito diverso”.