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Anziano trovato morto in casa a Scandicci: convalidato il fermo del figlio

L'autopsia ha confermato l'ipotesi di indagine dei carabinieri: il possibile legame fra il decesso e i maltrattamenti subiti dall'uomo

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SCANDICCI – Anziano trovato morto in casa a Scandicci, in provincia di Firenze, convalidato il fermo del figlio: il decesso sarebbe stato provocato dai continui maltrattamenti al padre, come confermato anche dall’autopsia. 

I carabinieri della compagnia di Scandicci sono intervenuti in una casa per una segnalazione di un decesso pervenuta al 112.

I militari, immediatamente intervenuti sul posto, hanno rinvenuto il corpo senza vita di un uomo, 85enne, adagiato nel proprio letto vestito del pigiama e con vari lividi sul corpo, alcuni più recenti di altri.

I militari, insospettiti dall’assenza di altre persone in casa e dalle condizioni della salma, hanno iniziato le indagini per meglio ricostruire l’accaduto sotto la direzione della procura di Firenze. I primi accertamenti hanno permesso di appurare come il figlio del deceduto, dopo essersi accorto della morte del genitore, si fosse messo in contatto con la propria compagna residente all’esterno (che ha a quella notizia attivato le autorità), e si fosse poi reso irreperibile. Vista la situazione, i militari hanno iniziato le ricerche dell’uomo, entrando anche all’interno della sua abitazione con l’ausilio dei vigili del fuoco di Firenze, che risultavano senza esito perché l’abitazione era vuota; anche le ricerche nella zona non hanno prodotto risultati. L’uomo, che aveva con sé uno zaino colmo di indumenti, è stato rintracciato solo a distanza di due giorni, avendo fatto finalmente rientro all’interno della propria abitazione, non risultando in grado di fornire spiegazioni circa quanto fosse accaduto al genitore.

Visto lo svolgersi degli eventi e sulla base di quanto riscontrato nelle indagini svolte fino a quel momento, i militari hanno deciso quindi di sottoporre l’uomo ad fermo di indiziato di delitto per l’ipotesi di reato di maltrattamenti in famiglia aggravati dall’evento morte e, dopo le formalità di rito, lo stesso è stato accompagnato al carcere di Sollicciano.

Il 31 di gennaio è stato eseguito l’esame autoptico dal medico legale. Dalle prime risultanze medico legali si è ottenuta conferma all’ipotesi che la morte dell’anziano sia stata conseguenza dell’azione violenta del figlio. 

L’1 febbraio, quindi, il fermo di polizia giudiziaria è stato convalidato dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale, su richiesta della procura, e contestualmente è stata disposta la misura cautelare della custodia cautelare in carcere come richiesta dall’ufficio del pubblico ministero. Il Giudice per le indagini  preliminari ha riconosciuto la sussistenza di un grave quadro indiziario ed il pericolo di fuga che ha giustificato il fermo di polizia giudiziaria. Per l’indagato vige il principio della presunzione d’innocenza e la sua colpevolezza sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.

© Riproduzione riservata

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