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Moschea di Firenze, c’è ok nuova sede. Imam: “Grazie a tutti”

Sindaco Nardella: "Punto di svolta storico per città e comunità islamica". I nuovi locali acquistati da Banca Intesa. Attuale sede sotto sfratto

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FIRENZE – Moschea di Firenze, c’è ok nuova sede. Imam: “Grazie a tutti”.

E’ arrivato il via libera di Intesa San Paolo alla vendita alla comunità islamica fiorentina di un immobile a Firenze, all’angolo tra piazza dei Ciompi e via Martiri del Popolo, che fino a qualche tempo fa era sede di una filiale.

Lo ha annunciato l’imam Izzedin Elzir.

Il sindaco Dario Nardella: “Un punto di svolta storico per la nostra città e la comunità islamica a Firenze”.

Dunque c’è l’ok dopo l’offerta presentata nei giorni scorsi per un’ex filiale in cui troverà alloggio la nuova moschea. Che attualmente si trova in un locale in affitto sempre in piazza de’ Ciompi, ma che è sotto sfratto. L’esecuzione dello sfratto è prevista per l’8 giugno.

L’offerta per l’acquisto dell’immobile dovrebbe ammontare a 1.251.000 euro.

Imam Elzir: “La comunità ha avuto fiducia in me, ho dovuto lavorare in maniera molto riservata per non bruciare i progetti. Ringrazio il Comune, in particolare il sindaco Dario Nardella e l’assessore Sara Funaro: li ho chiamati anche a mezzanotte, alle 6 del mattino, loro avevano sempre il telefono acceso per me e non è scontato”.

Sindaco Nardella: “Oggi siamo a un punto di svolta storico per la nostra città e la comunità islamica a Firenze, dal 2004 si fanno discussioni, polemiche politiche inutili: siamo arrivati con un gioco di squadra importante ad individuare la nuova moschea della comunità musulmana della nostra città. Alla fine la volontà della proprietà di procedere allo sfratto esecutivo della moschea di piazza dei Ciompi è stata una scintilla che ha accelerato il processo”.

Nardella ha ringraziato l’assessore comunale al welfare, Sara Funaro, che “ha seguito passo per passo le attività della comunità, il console onorario di Israele Marco Carrai, che ha avuto un ruolo molto significativo in alcuni passaggi che ci hanno consentito di arrivare a questa conclusione, ed è un bel segnale di dialogo tra mondi che troppo spesso vengono descritti come inconciliabili, e anche questo conferma il fatto che Firenze è città del dialogo”.

Poi il sindaco: “A nome della città devo ringraziare tante realtà, c’è stato anche un processo delicato e complesso. Ringrazio Corte di Appello, prefettura, questura, che hanno sempre accompagnato con attenzione il percorso. Da ottobre in poi ci siamo ritrovati con una situazione molto difficile, la città è stata molto ferma per difendere la comunità di fronte ad uno sfratto che ritenevamo inappropriato perché mai nel Paese un luogo di culto è stato sfrattato”.

Imam: “Ringrazio Marco Carrai, il console onorario di Israele a Firenze, che mi ha chiamato circa 45 giorni fa, mi ha detto di essere disponibile a dare una mano in qualsiasi modo. Vorrei ricordare anche il primo donatore, Franco Cardini, che ha dato un finanziamento di 1000 euro per la compravendita della moschea. Sulle donazioni abbiamo chiesto solo che fossero trasparenti. Questo è un importante risultato della realtà di Firenze  A Firenze si dialoga per l’interesse della città. Qualcuno pensava che i fedeli potessero fare manifestazioni violente ma noi lo abbiamo detto in tutte le lingue, il nostro obiettivo era pregare. Vogliamo ringraziare le forze dell’ordine, la prefettura. E ringrazio tutti i tecnici che hanno lavorato senza prendere un centesimo. Spero che saremo un valore aggiunto per la comunità, la città, il nostro Paese”.

Assessore Sara Funaro: “Per quanto riguarda i tempi di trasferimento della moschea i lavori dovrebbero dare la possibilità di avere la sede pronta per l’8 giugno. Nell’ottobre scorso abbiamo iniziato insieme all’Imam un percorso serrato di ricerca sul territorio. Sono emerse varie ipotesi e sono stati effettuati vari sopralluoghi, finché le verifiche per tutte le autorizzazioni hanno dato esito positivo in merito alla soluzione oggi individuata, portando la comunità a fare questa scelta. Un gioco di squadra fondamentale tra tutti i soggetti coinvolti in un dialogo straordinario, che ha riguardato anche i cittadini e tutte le comunità religiose che sono state molto presenti. Un segnale importante di vicinanza in tutti i momenti, che conferma ancora una volta come Firenze sia la città del dialogo. La giornata di oggi lo conferma: ci troviamo simbolicamente nel triangolo rappresentato dalla sinagoga, dal Duomo di Firenze e dalla sede della nuova moschea. Una vittoria per tutta la città”.

© Riproduzione riservata

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