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Post alluvione: prime riaperture fra Mugello e Romagna Toscana dopo le ultime frane

La statale 65 Bolognese dovrebbe tornare ad essere percorribile, con restrizioni e senso unico alternato, da venerdì 28 marzo come il tratto ferroviario Contea - Rufina

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MARRADI – Fra qualche giorno la Romagna Toscana sarà un po’ meno isolata. Sono previste, infatti, le prime riaperture dopo gli eventi alluvionali del 13 e 14 marzo, 

La statale 65 Bolognese dovrebbe tornare ad essere percorribile, con restrizioni e senso unico alternato, da venerdì 28 marzo. La strada regionale 302 da Marradi a Borgo San Lorenzo dovrebbe essere riaperta al traffico, anch’essa con restrizioni, tra una decina di giorni, mentre sul fronte ferroviario il tratto Contea – Rufina, sulla linea Firenze Borgo S. Lorenzo via Pontassieve, dovrebbe essere riattivato anch’esso il prossimo 28 marzo, mentre la riattivazione del tratto San Piero a Sieve – Borgo San Lorenzo, sulla linea Firenze – Borgo S. Lorenzo via Vaglia, si stima potrà avvenire tra il 10 ed il 15 aprile.

Non è al momento possibile, invece, fare previsioni per la riattivazione del tratto Borgo San Lorenzo – Marradi a causa degli ingenti danni.

Queste alcune tra le principali novità comunicate dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani a seguito del vertice istituzionale con Anas, Autostrade, Trenitalia e RFI, convocato questa mattina a Palazzo Strozzi Sacrati, al quale hanno partecipato gli assessori regionali alla difesa del suolo Monia Monni e alle infrastrutture Stefano Baccelli e gli amministratori del Mugello e la Citta metropolitana di Firenze a seguito degli eventi meteorologici eccezionali dello scorso 14 marzo. 

“La richiesta di dichiarare lo stato di emergenza nazionale – ha detto Eugenio Giani– è cruciale per ottenere risorse aggiuntive e garantire non solo la riparazione dei danni, ma anche una pianificazione più ampia per la sicurezza del territorio e il rilancio delle comunità locali. Non a caso ho parlato di un ‘piano speciale per il Mugello’ per indicare proprio la necessità di un approccio strategico per contrastare lo spopolamento e sostenere lo sviluppo economico di questo territorio straordinario. E la riunione di oggi che ho fortemente voluto è stata per coinvolgere gli attori principali che operano sui territori affinché si abbia una ricognizione coordinata di ciò che sta accadendo nelle aree colpite ma che di capire come agire insieme”.

Giani ha sottolineato i segnali positivi che arrivano come la riapertura della strada regionale 302 tra Borgo San Lorenzo e Marradi entro una decina di giorni, la riattivazione della ferrovia tra Borgo San Lorenzo e Pontassieve a partire da venerdì. “Tuttavia – ha aggiunto – restano ancora numerose criticità, con i sindaci impegnati a fronteggiare spese ingenti per interventi di somma urgenza”. Il sindaco di Marradi ha parlato di oltre 2 milioni e mezzo di euro di interventi di somme urgenze, il sindaco di Borgo di 800mila euro solo fino ad ora. “Diventa quindi importante – ha ribadito il presidente – che io riparli con il capo dipartimento nazionale Ciciliano proprio per la questione delle somme urgenze richieste dai sindaci”.

In merito ai ristori Giani conta di fare una variazione di bilancio fra i 6 e gli 8 milioni di euro per cittadini e imprese. “Entro lunedì pomeriggio- ha aggiunto-, con la delibera di giunta, le risorse disponibili saranno meglio definite così come gli interventi prioritari”.

“Stiamo provando a dare una risposta complessiva alla difficile situazione del Mugello – ha aggiunto l’assessora regionale all’ambiente e alla difesa del suolo Monia Monni – Questa volta, rispetto all’evento catastrofico del 2023, vediamo colpita più duramente la parte infrastrutturale e credo che con la richiesta di fondi per le somme urgenze potrebbe arrivare addirittura a superare la somma del 2023. Questo perchè ci sono erosioni significative in corso, frane di argini, molteplici fronti sui quali anche i Consorzi stanno intervenendo in maniera importante insieme al Genio Civile. E’ chiaro che serve necessariamente e rapidamente la dichiarazione di stato di emergenza nazionale, ma abbiamo bisogno anche di un DL, di una norma primaria, che lo affianchi. Il Mugello si trova isolato, ha bisogno di interventi complessi, ne va della sua vivibilità. Se la situazione continua così il rischio è quello delle spopolamento e questo non è accettabile. Una norma primaria consentirebbe, così come è stato fatto per l’Emilia Romagna, di andare oltre le risorse limitate del Fondo nazionale di Protezione civile, che certamente non basterebbero per dare le risposte che qui sono necessarie”.

L’assessora Monni ha inoltre concluso parlando della situazione di Palazzuolo sul Senio, dove una frana ha provocato l’apertura di una discarica degli anni ‘70 e la caduta di rifiuti nei boschi sottostanti e nel corso del fiume Rovigo. “Stiamo intervenendo – ha detto – il Comune di Palazzuolo a disposto interventi di somma urgenza e due aziende stanno portando avanti il consolidamento per bloccare la fuoriuscita di rifiuti e alcune azioni di recupero, ma serve un piano dettagliato e prudente perché stiamo parlando di aree impervie, spesso pericolose e raggiungibili solo a piedi. So che c’è una forte pressione da parte dei cittadini ed anche una grande disponibilità ad intervenire come volontari, ma la situazione è complessa e non possiamo mettere a rischio la vita delle persone. Quando il pubblico avrà gestito la parte principale del problema, saremo molto felici di ricevere l’aiuto dei volontari per le aree più sicure e semplici da raggiungere”.

La situazione nel Mugello, e soprattutto nell’Alto Mugello, resta estremamente critica – ha detto inoltre l’assessore regionale alle infrastrutture Stefano Baccelli – soprattutto per la viabilità e il trasporto ferroviario. Se da un lato ci sono segnali di miglioramento, come la possibile riapertura a senso unico alternato della Bolognese già da venerdì e della SR 302 entro una decina di giorni, dall’altro lato il collegamento ferroviario tra Borgo San Lorenzo e Marradi rimane senza tempistiche certe a causa di frane particolarmente gravi. L’isolamento dell’area è il problema maggiore, considerando che sia la Faentina Strada che la Faentina Ferrovia sono attualmente inutilizzabili. La soluzione temporanea con bus più piccoli è necessaria, ma non risolve il problema strutturale della mobilità per i residenti e le attività economiche. L’idea di una programmazione complessiva che integri viabilità, mobilità e sicurezza idrogeologica è fondamentale, soprattutto alla luce dell’inasprirsi dei fenomeni franosi legati agli eventi atmosferici estremi. La fragilità del territorio, storicamente soggetto a frane e smottamenti, ora mostra criticità senza precedenti, come dimostrano le condizioni della SR 302 che abbiamo visto ieri. A questo punto – ha spiegato ancora Baccelli – è essenziale ottenere certezze sui tempi di ripristino dei collegamenti ferroviari e pianificare interventi strutturali per ridurre il rischio di futuri isolamenti”

© Riproduzione riservata

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