FIRENZE – Rosa Volpe è la nuova procuratrice capo di Firenze. La decisione è arrivata dal plenum del Consiglio superiore della ,agistratura, che l’ha scelta con 18 voti favorevoli contro i 13 ottenuti dall’altro candidato, Alberto Liguori. La nomina segna la conclusione di un percorso complesso, dopo che la precedente designazione di Filippo Spiezia era stata annullata dal Consiglio di Stato.
Magistrata di lungo corso, Rosa Volpe ha alle spalle una carriera iniziata nella seconda metà degli anni Ottanta. Dopo gli esordi come sostituto procuratore presso il tribunale di Sant’Angelo dei Lombardi, ha lavorato a lungo nella procura di Salerno, dove si è occupata di indagini delicate e di grande risonanza pubblica. Nel 2015 è diventata procuratore aggiunto a Napoli, dove ha diretto numerosi procedimenti in materia di criminalità organizzata e corruzione, fino a ricoprire il ruolo di procuratore vicario. Nel novembre 2024 era stata nominata procuratrice generale di Salerno, prima donna a ricoprire quella carica nella storia del distretto giudiziario.
Tra i casi più noti seguiti da Rosa Volpe figurano le indagini sul caso Elisa Claps, che portarono alla condanna di Danilo Restivo, l’inchiesta sull’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, e numerosi procedimenti su corruzione, appalti irregolari, sanità e camorra. Il suo nome è associato a un metodo di lavoro rigoroso, a un’attenzione particolare alla tutela delle vittime e a un forte impegno per la trasparenza delle indagini.
Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha inviato un messaggio di felicitazioni a Rosa Volpe augurando buon lavoro alla nuova procuratrice capo e si è detto certo “che saprà svolgere il proprio ruolo rispettando la dignità delle persone e il prestigio dell’istituzione giudiziaria, così come prevedono i doveri assegnati a chi svolge questo tipo di funzione. Un compito che nel caso di Rosa Volpe sarà assolto agevolmente anche grazie alla grande esperienza maturata fin qui in vari ruoli e in varie parti d’Italia”.
Nel presidente c’è la convinzione che Firenze “accoglierà al meglio la magistrata, in linea con l’alto livello di civiltà e cultura di questa comunità che crede nel ruolo fondamentale del potere giudiziario e nella sua insostituibile funzione“.