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MARZABOTTO – Strage di Marzabotto, domenica 29 settembre la cittadinanza e le autorità hanno celebrato l’anniversario dell’eccidio nazifascita. Insieme al capo dello stato Sergio Mattarella ed al presidente della Repubblica tedesco Frank-Walter Steinmeier, ha preso la parola il presindete della Regione Toscana, Eugenio Giani.
“Oggi – ha detto Giani – facciamo memoria di quanto accadde a Marzabotto tra il 29 settembre e il 5 ottobre del 1944 quando i nazisti in ritirata fecero terra bruciata e uccisero 800 bambini, donne e uomini innocenti. Fare memoria vuol dire comprendere il passato e impegnarsi per evitare di fare gli stessi errori nel presente e nel futuro. Nel momento storico che abbiamo la ventura di vivere, la guerra, la vendetta, il dolore delle vittime sono tornate prepotentemente protagoniste. L’auspicio è che la celebrazione e il ricordo delle 800 persone uccise dai nazifascisti a Marzabotto non siano vane e che possa rappresentare un forte monito a tutti coloro che oggi hanno in mano le leve della guerra”.
“È indicativo che il presidente della Germania Frank Walter Steinmeier abbia citato nel suo intervento cinque località dove gli eccidi si sono espressi nella brutalità, drammaticità e ingiustizia, in assoluta e immotivata repressione. Di queste cinque località, tre sono toscane, Fivizzano, Civitella e Sant’Anna di Stazzema” ha aggiunto Giani commentando il discorso che il presidente tedesco ha rivolto al presidente Mattarella.
“È un cammino difficile – queste alcune delle parole pronunciate dal presidente tedesco al presidente – venire come presidente federale tedesco in questo luogo dell’orrore […] Siamo qui oggi uniti nel dolore, ma anche in profonda amicizia. Fivizzano, Marzabotto, le Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Civitella, in tutte queste località le truppe naziste perpetrarono crimini disumani in Italia, accecate dall’odio e dal fanatismo. Questi luoghi ne rappresentano tanti altri meno noti, che soprattutto in Germania sono quasi sconosciuti. Anche per questo sono qui oggi. Oggi sono qui davanti a voi come presidente federale tedesco e provo solo dolore e vergogna. Mi inchino dinnanzi ai morti. A nome del mio paese oggi vi chiedo perdono”.