|
Getting your Trinity Audio player ready...
|
FIRENZE – Con la decisione di dedicare simbolicamente una fila di poltrone a 62 vittime innocenti delle mafie, il teatro Puccini di Firenze si fa presidio permanente di ricordo e testimonianza: un gesto che ribadisce come la cultura, quando è viva e consapevole, possa diventare forma concreta di resistenza.
La giornata di ieri, in cui è stato presentato il progetto, si è aperta con lo spettacolo Il paese nelle mani – Cronaca d’Italia in sette stragi, scritto e diretto da Nicola Zavagli e interpretato da Beatrice Visibelli, che ha accompagnato il pubblico, formato da oltre 600 studenti delle scuole superiori della Città Metropolitana di Firenze, attraverso una riflessione storica e civile sulle pagine più dolorose della storia repubblicana.
Al termine della rappresentazione, gli studenti hanno partecipato a un confronto diretto con familiari di vittime delle mafie: Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato Paolo Borsellino, assassinato il 19 luglio 1992; Giovanni Chinnici, figlio del giudice istruttore Rocco Chinnici, ideatore del pool antimafia, assassinato il 29 luglio 1983; Tina Montinaro, moglie di Antonio Montinaro, caposcorta del giudice Giovanni Falcone; Francesca Bommarito, sorella di Giuseppe Bommarito, appuntato dei carabinieri ucciso in un attentato, insieme al collega Pietro Morici, anch’egli di scorta al capitano Mario D’Aleo; Sauro Ranfagni, cugino di Rossella Casini, la giovane fiorentina uccisa dalla ’ndrangheta.
Il dibattito è stato ulteriormente arricchito dal contributo dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage dei Georgofili, della Fondazione Giovanni Falcone e dell’Associazione Amici di don Peppe Diana, che hanno offerto testimonianze e strumenti per comprendere l’importanza della memoria attiva e dell’impegno quotidiano contro le mafie.
A seguire si è svolta la cerimonia ufficiale, alla presenza delle autorità cittadine e istituzionali, durante la quale sono state scoperte le poltrone dedicate, fino a quel momento coperte dal Tricolore.
Alla cerimonia erano presenti Gabriele Gori, direttore generale della Fondazione Cr Firenze, che sostiene il progetto, e Francesca Gatteschi, direttrice soci Unicoop Firenze, da sempre al fianco del Teatro Puccini e costantemente impegnati nelle iniziative di carattere civile e sociale. La loro presenza ha sottolineato il valore della collaborazione tra istituzioni culturali e realtà del territorio nel promuovere memoria, consapevolezza e responsabilità collettiva. Sono intervenuti anche Leopoldo De Gregorio sostituto procuratore distrettuale antimafia presso il tribunale di Firenze e don Andrea Bigalli, delegato dell’arcivescovo di Firenze monsignor Gherardo Gambelli.
La giornata si concluderà alle 21 con Fiore di campo. La mafia non è musica, con Luisa Impastato e la Nuova Orchestra Pedrollo: un racconto dedicato all’importanza della scelta e alla storia dell’attivista antimafia e giornalista Peppino Impastato, ucciso l’8 maggio del 1978 a Cinisi. L’ingresso è gratuito.



