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Dagli Uffizi al museo nazionale lettone d’arte: c’è ‘Luce dall’Italia’

Pittura, ricerca e contaminazioni culturali si fondono in una mostra che accende il dialogo tra maestri italiani e protagonisti baltici

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FIRENZE – Un evento culturale di grande rilievo si prepara a illuminare la scena artistica di Riga: dal 5 luglio al 30 novembre, il Museo nazionale lettone d’arte (Lnma) accoglierà la mostra Luce dall’Italia: da Fattori a Morandi. L’esposizione, realizzata grazie a una prestigiosa collaborazione con le Gallerie degli Uffizi di Firenze, porterà per la prima volta nel Nord Europa una selezione significativa di capolavori dell’arte moderna italiana, offrendo al pubblico lettone un’occasione unica di incontro con una delle stagioni più affascinanti della pittura italiana.

Un tesoro di 74 capolavori in dialogo con l’arte lettone

Allestita nella Grande sala delle esposizioni dell’edificio principale del Museo nazionale lettone d’arte (Jaņa Rozentāla laukums 1), la mostra metterà in dialogo 74 capolavori della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti – Gallerie degli Uffizi con una selezione di opere di grande rilievo della fine del XIX e dell’inizio del XX secolo, provenienti dalla collezione del museo lettone.

La raccolta italiana rappresenta i principali filoni artistici sviluppatisi dall’Unità d’Italia (1861) fino al periodo tra le due guerre del Novecento: dai Macchiaioli al Divisionismo, dal Simbolismo alle declinazioni dell’espressionismo italiano, fino alle avanguardie del Futurismo e al ritorno al classicismo moderno. Il percorso espositivo sarà arricchito da un confronto diretto con capolavori lettoni coevi, intrecciando l’evoluzione artistica dei due Paesi e mettendo in luce i riflessi storici e culturali che li hanno accomunati.

Un progetto di ricerca e collaborazione internazionale

Il progetto si caratterizza per il contributo di eminenti storici dell’arte italiani, che hanno condotto ricerche approfondite sia sulle collezioni della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti sia su quelle del Museo nazionale lettone d’arte. Il lavoro è stato sviluppato in stretta sinergia con gli specialisti di Riga, con l’obiettivo di realizzare non solo la mostra, ma anche le conferenze scientifiche e il catalogo.

A guidare la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti sono Vanessa Gavioli ed Elena Marconi, mentre Astrīda Rogule, curatrice della Collezione d’arte contemporanea del museo lettone, ricopre il ruolo di direttrice del progetto. Il coordinamento scientifico e organizzativo è affidato a Guicciardo Sassoli de’ Bianchi Strozzi, presidente dell’associazione Nuova Artemarea. Aija Brasliņa, figura di riferimento del museo lettone e responsabile del Dipartimento Collezioni e Ricerca, è tra le principali ricercatrici coinvolte. L’allestimento della mostra è curato dall’architetto Artūrs Analts.

Il tema della luce e gli scambi culturali

Il titolo della mostra, Luce dall’Italia, richiama una corrente artistica essenziale che si affermò tra la metà e la fine del XIX secolo, un’epoca in cui lo studio della luce divenne un tema centrale nella visione del mondo di diversi movimenti artistici. Questo periodo, spesso definito come gli anni della luce nelle arti visive, segnò una trasformazione profonda nei fini, nei contenuti e nelle forme dell’arte, esercitando un forte fascino su numerosi artisti italiani e lettoni, impegnati nella sperimentazione di nuove modalità espressive attraverso la luce e la sua assenza, per narrare emozioni e costruire atmosfere.

Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, molti artisti lettoni si recarono in Italia, dove subirono l’influenza dei grandi Maestri del passato e parteciparono attivamente alla scena artistica italiana, lasciandosi ispirare dal clima culturale del tempo. A questo intenso scambio creativo e umano è dedicata una sezione speciale della mostra, che approfondisce l’esperienza degli artisti lettoni nel Belpaese e le diverse forme di collaborazione e dialogo artistico nate tra Italia e Lettonia.

Artisti in mostra

La collezione delle Gallerie degli Uffizi in mostra al Museo Nazionale Lettone d’Arte riunisce capolavori di alcuni tra i più importanti artisti italiani, tra cui Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Silvestro Lega, Federico Zandomeneghi, Giovanni Boldini, Medardo Rosso, Francesco Gioli, Giorgio Kienerk, Plinio Nomellini, Antonio Donghi, Vittore Grubicy de Dragon, Gino Severini, Giorgio de Chirico, Elisabeth Chaplin, Aldo Carpi, Guido Marussig, Leonardo Dudreville, Carlo Carrà, Italo Grizelli e Giorgio Morandi.

Ad arricchire ulteriormente la sezione italiana, anche opere di Neno Mori, Alberto Salietti e Filippo Marfori Savini, concesse dal Museo nazionale lettone d’arte, che contribuiscono a sottolineare l’intenso scambio culturale tra le due nazioni.

Il contributo lettone al dialogo artistico include opere di Kārlis Hūns, Jūlijs Feders, Vilhelms Purvītis, Janis Rozentāls, Johans Valters, Jāzeps Grosvalds, Jēkabs Kazaks, Voldemārs Matvejs, Pēteris Krastiņš, Teodors Zaļkalns, Gustavs Šķilters, Niklāvs Strunke, Aleksandra Beļcova, Jānis Liepiņš e Kārlis Zemdega, offrendo una panoramica ricca e articolata dell’arte lettone tra Otto e Novecento.

A completamento dell’esposizione è previsto un programma di eventi collaterali, tra cui spiccano le letture scientifiche Luce dall’Italia, articolate in tre sessioni tra luglio e novembre, che vedranno la partecipazione di rinomati studiosi italiani e lettoni.

Il catalogo illustrato della mostra sarà pubblicato in tre lingue — italiano, lettone e inglese — a cura dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi e Nuova Artemarea.

L’intero progetto è promosso dal Museo nazionale lettone d’arte, in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi e l’associazione Nuova Artemarea, con il supporto di diverse istituzioni e partner, tra cui il Ministero della cultura della Repubblica di Lettonia, il Comune di Riga e l’Ambasciata d’Italia a Riga.

La conferenza stampa di presentazione si svolgerà il 4 luglio alle 11 presso il museo nazionale lettone d’arte.

© Riproduzione riservata

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