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FIRENZE – Emergenza casa, allarme sfratti a Firenze. “Livelli da incubo”.
A lanciare l’allarme Sunia e Cgil.
Il 4 aprile il sindaco Dario Nardella ha convocato a Palazzo Vecchio le parti sociali e tutti gli attori del settore per avviare una discussione. Cgil e Sunia, con Spi Cgil e Udu, rendono noto che nell’occasione lanceranno un allarme e avanzeranno proposte, chiedendo di intervenire al più presto, per dare “un chiaro messaggio politico, per le tante famiglie in emergenza”.
Un’emergenza abitativa, sottolineano, “che si aggrava e che va dagli studenti, che non trovano posti letto a costi accessibili, alle famiglie, colpite dalla crisi economica e lavorativa, fino agli anziani, i cui sfratti sono in aumento”.
Poi: “Affitti alle stelle, bollette insostenibili, mutui salasso con la volatilità del tasso variabile, inflazione che diminuisce il potere d’acquisto dei lavoratori: l’emergenza abitativa a Firenze e nell’area metropolitana sta raggiungendo livelli da incubo. La precarietà lavorativa va a braccetto con quella abitativa e a Firenze siamo arrivati al totale blocco delle soluzioni per una casa a prezzi sostenibili”.
Sunia e Cgil hanno realizzato un sondaggio su un campione di 703 persone che si sono rivolte al sindacato tra il 3 ottobre 2022 e il 3 marzo 2023 agli uffici del sindacato a Firenze.
Come da sondaggio, c’è un netto aumento degli sfratti per morosità: solo un 10% di intervistati dichiara di avere uno sfratto perché il contratto è finito. Gli altri sono tutti per morosità ed oltre il 45% dichiara di avere un’esecuzione forzata in corso.
Il 38% per cento delle 703 persone rivolte al sindacato sono cittadini stranieri, dei quali il 15% dell’America latina, il 26% albanesi, il 4% della ex Jugoslavia, 45% del nord Africa, il restante 10% sono varie nazionalità.
Mentre il 62% sono cittadini italiani. Di questo campione, solo 187 persone hanno fatto la domanda per le case popolari. Gli studenti fuori sede sono rimasti senza soluzioni alternative ai posti letto a 600 euro mensili.
Ormai, spiegano, per accedere ad un alloggio in affitto, non è più necessario avere almeno due contratti a tempo indeterminato.
Dal campione intervistato, il 48% dichiara di essere occupato con contratto a tempo determinato, il 19% di essere disoccupato, solo il 33% ha un contratto a tempo indeterminato. Il 100 % del campione riferisce di non riuscire ad arrivare alla fine del mese. Il 92% delle persone intervistate ha riferito che le voci che più gravano sul loro reddito sono il costo dell’affitto, la rata del mutuo e delle spese condominiali. Il 64% delle famiglie ha spese che incidono per oltre il 53% del loro reddito. Il 34% dichiara che incide tra il 30% e il 35%; il 2% sotto il 30%.
La città di Firenze, proseguono, presenta un mercato degli affitti ‘desolante’ dove è molto difficile ormai trovare soluzioni abitative adeguate ai redditi delle famiglie. Il boom degli affitti brevi per turisti ha reso sempre più improbabile trovare una soluzione abitativa per le famiglie.
Il 93% degli intervistati riporta di aver trovato un grande aumento per quanto riguarda le bollette dei servizi. Il 51% riferisce di salti mortali per arrivare a fine mese. Il 20% di arrivarci grazie ad aiuti esterni (familiari). Il 29% di non farcela. Un 10% circa del campione riferisce di essersi rivolto a finanziarie per un prestito.
Il 73% degli anziani dichiara di rinunciare alle spese sanitarie troppo costose. Il 90% rinuncia alle spese dentistiche e all’apparecchio per i denti dei figli.