35.7 C
Firenze
venerdì 27 Giugno 2025
Segnala a Zazoom - Blog Directory
spot_img

Estorsione mafiosa, figlia e genero di Totò Riina potrebbero andare in carcere in attesa di giudizio

Accolto l’appello del pubblico ministero al tribunale del riesame per l'applicazione della misura cautelare a Maria Concetta Riina e Antonino Ciavarello

Getting your Trinity Audio player ready...

FIRENZE – Estorsione mafiosa, figlia e genero di Totò Riina potrebbero in carcere in attesa di giudizio. 

Con ordinanza depositata il 25 giugno 2025 il tribunale del Riesame di Firenze, ha accolto l’appello del pubblico ministero e ha disposto l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di Maria Concetta Riina e Antonino Ciavarello, rispettivamente figlia e genero del defunto capo di Cosa Nostra Salvatore Riina, indagati in concorso per i delitti di estorsione aggravata dal metodo mafioso e di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso commessi ai danni di due imprenditori toscani.

La procura aveva appellato il provvedimento del Gip che rigettava la richiesta di misura cautelare. Il Ttibunale del Riesame nell’accogliere l’appello ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza dei reati elevati agli indagati e dell’aggravante del metodo mafioso come contestata. Nell’applicare la custodia cautelare in carcere ha affermato, altresì, essere fondati il pericolo di inquinamento probatorio e il pericolo di reiterazione del reato.

La vicenda processuale ha origine nel mese di agosto dello scorso anno, quando gli indagati inviarono alle persone offese le prime richieste estorsive. L’attività d’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e compiuta dal Ros dei carabinieri di Firenze ha permesso di accertare che Maria Concetta Riina, in concorso col coniuge, ha reiteratamente inviato pressanti, ossessive, minacciose richieste di denaro ai due imprenditori.

Le minacciose richieste di denaro hanno sortito l’effetto voluto tanto da costringere uno dei due imprenditori a consegnare all’indagata anche una somma di denaro. Deve essere evidenziato che, nel periodo oggetto d’investigazione, Antonino Ciavarello era in un penitenziario e, nonostante ciò, riusciva a inviare con un telefonino messaggi alla moglie e a una delle persone offese.

L’ordinanza del tribunale del riesame non è esecutiva fino a che la decisione non sia divenuta definitiva.

© Riproduzione riservata

spot_img

Notizie correlate

Firenze
cielo sereno
35.7 ° C
36 °
34 °
36 %
2.6kmh
0 %
Ven
36 °
Sab
37 °
Dom
38 °
Lun
41 °
Mar
40 °

Ultimi articoli

SEGUICI SUI SOCIAL

VIDEO NEWS

Video news