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Roma, 11/09/2024 – Una recente sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), Jarre c. France, del 15 febbraio 2024, offre un’occasione significativa per riflettere sui meccanismi di tutela dei diritti dei legittimari nel contesto internazionale. Questa decisione sottolinea come la cosiddetta successione necessaria, prevista dal diritto successorio italiano, non trovi una corrispondente tutela a livello internazionale. Il diritto successorio italiano riconosce come eredi necessari alcuni stretti congiunti del defunto, come il coniuge e i figli, e in assenza di questi anche gli ascendenti, che per legge devono ricevere una certa quota del patrimonio del de cuius. Questo implica che il testatore non può disporre liberamente del proprio patrimonio, essendo obbligato a lasciare una quota di legittima agli eredi necessari. Tuttavia, non tutti gli ordinamenti prevedono simili regole. In molti paesi stranieri, infatti, il testatore ha la libertà di destinare il proprio patrimonio a chi desidera. “È vero che il diritto successorio italiano protegge i legittimari, ma è anche vero che questa protezione non è riconosciuta universalmente, evidenziando le differenze tra i vari ordinamenti giuridici.” spiega il Notaio Enzo Becchetti di Roma. La recente sentenza della CEDU ha stabilito che l’articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, che protegge il diritto al rispetto della vita privata e familiare, non può essere invocato per tutelare i legittimari nei casi di successioni disciplinate da ordinamenti che non prevedono la quota di legittima. La CEDU ha ribadito questa posizione anche in precedenti sentenze, come Marckx v. Belgium del 1979. Pertanto, il diritto alla quota di legittima non è riconosciuto a livello internazionale. “La sentenza della CEDU conferma che non esiste un diritto internazionale incondizionato alla quota di legittima, il che sottolinea la necessità di una pianificazione successoria attenta per chi possiede beni all’estero.” aggiunge il Notaio Becchetti. Le successioni transnazionali sono disciplinate dal regolamento UE 650/2012, che stabilisce le norme per determinare la legge applicabile alle successioni con elementi di estraneità rispetto all’ordinamento interno. Il criterio principale per individuare la legge applicabile e la competenza dei giudici è la residenza abituale del defunto al momento del decesso. Tuttavia, è possibile optare espressamente per l’applicazione della legge dello Stato di cittadinanza. Determinare il luogo di residenza abituale può essere complesso. Questo criterio si basa sulla stabilità e continuità del luogo dove la persona ha fissato il centro permanente o abituale dei propri interessi. Vanno considerati vari elementi di fatto, come la durata della permanenza e la natura delle relazioni sociali e familiari. “Determinare il luogo di residenza abituale del defunto è spesso complesso, e richiede un’attenta analisi di vari fattori, come la durata della permanenza e la natura delle relazioni sociali e familiari.” suggerisce il Notaio Becchetti in base alla sua esperienza. Un cittadino italiano che desideri sottrarre il proprio patrimonio alle regole della successione necessaria italiana può trasferire la sua residenza abituale in un Paese che non prevede la quota di legittima. In tal caso, i legittimari italiani non possono invocare la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo per tutelare i loro diritti successori. “Un cittadino italiano che desidera sottrarre il proprio patrimonio alle regole della successione necessaria italiana dovrebbe considerare attentamente le implicazioni legali di un trasferimento di residenza all’estero.” continua l’esperto di settore Enzo Becchetti. “La consulenza di un notaio è indispensabile per garantire che la volontà del testatore sia rispettata in conformità con le normative applicabili, evitando così dispute tra gli eredi.” sottolinea Enzo Becchetti, ed aggiunge: “La pianificazione successoria transnazionale richiede una conoscenza approfondita delle normative sia del paese di residenza che di cittadinanza, per evitare sorprese e contenziosi.” La sentenza Jarre c. France della CEDU evidenzia come la quota di legittima non sia tutelata a livello internazionale, rafforzando l’importanza di una pianificazione successoria attenta e ben informata per chi risiede o possiede beni all’estero e per questo è la figura del notaio che può fare la differenza nella gestione delle complesse problematiche legate alle successioni transfrontaliere, offrendo spunti utili e dando credibilità al settore. Contatti Stampa:
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Notaio Enzo Becchetti sulle successioni e la quota di legittima: una nuova sentenza della CEDU
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