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AREZZO – Lorenzo Cherubini, alias Jovanotti, a sorpresa, dopo la visita di luglio, ha inaugurato il decimo anno del Quarto Anno Rondine con un’incursione sul palco per poi suonare la campanella e tenere una lezione privata dal titolo L’inquietudine che apre nuove strade generative.
Inquietudine. Opportunità. Pace. È sul significato profondo di queste tre parole, mescolate insieme, che si è declinata la visita a sorpresa di Jovanotti all’inaugurazione del decimo anno del Qar: accolto sul palco con un’ovazione dagli studenti e dalle studentesse, dalle Rondinelle d’Oro, dai giovani dello Studentato Internazionale – World House, dai presidi, dai docenti e dallo staff di Rondine presenti.
Non è la sua prima volta a Rondine. Lo scorso luglio, infatti, Jovanotti ha già incontrato gli studenti, sorprendendoli con parole, musica e una dichiarazione che aveva lasciato il segno: “Oggi mi sono nutrito di futuro e di speranza”. Una promessa di ritorno che si è concretizzata proprio nel giorno in cui i ragazzi del Qar intraprendono il loro percorso di crescita e formazione.
Nel Teatro Tenda, dopo la presentazione della classe del Quarto Anno e la classica consegna dei tablet e dei quaderni, Jovanotti ha portato un saluto carico di energia: “Io sono uno che vive di picchi e di energia – ha detto –, ma riconosco il lavoro e a Rondine si lavora giorno per giorno per costruire i leader di pace di domani. Qui si lavora, quotidianamente, goccia dopo goccia. Rondine è come una foresta che cresce ed è difficile raccontarla, quando tutto è polarizzazione, hashtag e parole chiave”.
“La pace è un orizzonte che forse non si raggiunge mai, ma qui a Rondine si cammina in quella direzione, perché l’importante è il metro in avanti che ogni giorno fa ognuno di voi, ognuno di noi”, ha aggiunto Jovanotti, facendo capire alla platea quanto il nous della Cittadella della Pace gli sia già entrato sotto pelle.
E poi, insieme con Franco Vaccari, fondatore e presidente della Cittadella della Pace, Jovanotti ha rivolto un messaggio inaugurale agli studenti, sottolineando il valore dell’inizio come opportunità unica della quale essere, sanamente, invidiosi.
“Lorenzo è tornato a Rondine e ha portato ancora una volta la sua energia, la sua poesia e il suo sguardo capace di toccare i cuori. Già nella sua visita precedente aveva colto il senso del nostro lavoro – la pace come esercizio quotidiano – e oggi, all’inizio del Quarto Anno, ha aggiunto un tassello prezioso: l’idea che l’inquietudine non sia un peso, ma un dono generativo. I nostri studenti porteranno con sé questa consapevolezza lungo tutto il loro cammino”, ha sottolineato Franco Vaccari.
Il trasferimento al Centro internazionale, segnato dal suono simbolico della campanella, gesto che Lorenzo ha trasformato in un piccolo momento musicale, ha dato il via all’incontro privato con gli studenti del decimo anno del Qar dal titolo evocativo L’inquietudine che apre nuove strade generative.
Un incontro che Vaccari ha definito una lezione di umanità, nel quale Jovanotti ha dato il meglio di sé e della sua cultura pop, tra letture, studio, esperienze personali e professionali, restituendo ai ragazzi, più che una lista di consigli, un alfabeto dell’umano e intavolando un dialogo a distanza con il vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro Andrea Migliavacca. Un incontro che è difficile restituire nella sua intensità, nella sua profondità e nella sua intimità, tanto e tale è stato il link creatosi tra Lorenzo e gli studenti del Quarto Anno, rimasti estasiati da un’esperienza. Incontro terminato con alcune domande dei ragazzi e un grazie pieno di gioia, commozione e gratitudine per chi ha voluto investire il suo tempo per accompagnarli in questo primo giorno di un nuovo anno, di una nuova scuola e di un nuovo inizio per ognuno di loro. Grazie che Jovanotti ha restituito, riconoscendosi a vicenda energia, luce e quella capacità di fiorire in ogni posto, in ogni situazione, nei momenti meno attesi.
Dopo i saluti c’è stato il momento più istituzionale della presentazione dei docenti agli studenti e alle studentesse del Qar 2025-26.
La giornata è proseguita poi con un pranzo conviviale nel Giardino dello Svizzero, insieme agli studenti italiani e internazionali di Rondine, in un clima di dialogo informale che ha unito storie, lingue e speranze diverse. Più che un incontro, un passaggio di testimone simbolico tra generazioni.
“Quando sono venuto a Rondine qualche mese fa, dissi che qui mi ero nutrito di futuro e speranza. Oggi lo ripeto con ancora più convinzione. Vedere questi ragazzi iniziare il loro anno, sentire le loro domande e la loro voglia di mettersi in gioco, mi ha dato un’energia incredibile. Rondine ti insegna che il conflitto, anche quello interiore, può diventare musica, parola, relazione. Oggi è stato bellissimo ballare questo inizio con loro, e vado via con la sensazione che da qui possa nascere qualcosa che il mondo ha davvero bisogno di ascoltare», ha dichiarato Jovanotti, salutando la Cittadella della Pace.