(Adnkronos) – “La procreazione medicalmente assistita ha aiutato tante coppie che avevano bisogno di avere figli, ma oggi rappresenta anche un metodo fondamentale per compensare il calo di natalità. Per questo è necessario che lo Stato e l’Unione europea investano di più, sostenendo anche le coppie che non hanno le possibilità economiche di accedere ai trattamenti”. Così Antonio Pellicer, fondatore e direttore di Ivi, intervenendo oggi a Roma all’inaugurazione della nuova clinica del gruppo specializzato in procreazione medicalmente assistita. L’esperto anticipa che “nei prossimi 5 anni ci sarà una svolta tecnologica con il coinvolgimento dell’intelligenza artificiale”. “Negli anni ’80 – ricorda – la probabilità che un embrione attecchisse era del 6%, oggi siamo al 65% e presto arriveremo al 70-75%. Non arriveremo mai al 100%, ma i progressi sono straordinari. Fin dall’inizio abbiamo messo il paziente al centro e in parallelo sviluppato un programma scientifico attraverso la nostra fondazione. Molti dei metodi oggi utilizzati sono stati sviluppati da noi. Da una clinica aperta a Valencia nel 1990, oggi siamo diventati un gruppo globale con oltre 190 centri, senza perdere qualità né capacità di investimento”. Sulla tecnologia, il fondatore del gruppo osserva che “il nostro sistema di cartella clinica elettronica è già capace di elaborare dati e anamnesi, ma il criterio medico resterà fondamentale”. E aggiunge: “Nei prossimi 5 anni la Pma vedrà una svolta. I ginecologi dovranno integrare competenze nuove – genetica, infertilità maschile, laboratorio – e confrontarsi con l’intelligenza artificiale. Già oggi tante pazienti arrivano da noi dopo aver chiesto consiglio a ChatGpt. La genomica sarà decisiva per capire quali embrioni hanno reale capacità di impianto. Attraverso le biopsie abbiamo a disposizione l’intero codice genetico, non per definirne i tratti fisici, ma per individuare, con il supporto dei genetisti e dell’intelligenza artificiale, quali embrioni hanno le migliori chance di diventare gravidanze. E’ questa la sfida del futuro per ridurre ulteriormente il gap che ancora esiste”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Fecondazione, Pellicer (Ivi): “Nei prossimi 5 anni svolta tecnologica con l’Ia”
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