(Adnkronos) – “Le ricerche presentate alla prima edizione del premio sono quasi oggetto di tesi di dottorato e questo è un aspetto molto importante perché è fondamentale coinvolgere i giovani ricercatori su temi molto complessi e altrettanto rilevanti”, come quelli del sociale e dell’infanzia. “Si tratta di un qualcosa che l’università spesso non fa, quindi il ponte promosso da Save the children tra ricerca e diritti dell’infanzia è importante”. Sono le parole di Anna Maria Ajello, presidente della giuria del Premio Save the Children per la ricerca 2025 e professoressa di Psicologia dello sviluppo all’università La Sapienza di Roma, alla cerimonia di consegna del riconoscimento tenutasi a Milano.
Il premio, alla sua prima edizione, mira a valorizzare ricerche innovative che approfondiscono le condizioni di vita di bambini, bambine e adolescenti e nasce dalla consapevolezza che la ricerca può avere un impatto sulla promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
“Un altro aspetto importante è il fatto che lacCommissione di valutazione sia stata composta da figure professionali molto diverse fra loro e ciò ha significato la necessità di individuare dei criteri di giudizio trasversali” alle materie di competenza”, conclude, spiegando che la multidisciplinarietà della giuria “risponde alle necessità poste dalla complessità dei fenomeni sociali su cui si concentra il Premio”.
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