Getting your Trinity Audio player ready...
|
Si chiama Sfattoria degli Ultimi ed è un rifugio che ospita a Roma e accudisce con circa 200 volontari molti animali salvati da maltrattamenti e morte certa.
Sono circa 140 tra maialini e cinghiali.
Condannati a morte con elettroschock da Asl 1 di Roma.
Una fine orrenda e orribile.
Una vicenda che sta mobilitando tutta Italia.
Il Tar del Lazio in queste ore ha respinto la richiesta di sospensiva urgente.
La motivazione della condanna a morte è che si trovano in zona rossa, quella della peste suina.
Che questi animali non hanno, sottolineano da Sfattoria, “animali sani, microchippati iscritti in banca dati nazionale come pet”, non destinati a produzione di alimenti.
Il Tar del Lazio in queste ore ha dunque respinto la richiesta di sospensiva urgente, sono i volontari ad annunciarlo via social “Non è stato respinto il ricorso ordinario che andrà avanti ma con tempi lunghi”.
Ed è mobilitazione generale “per contrastare l’esecuzione dell’abbattimento” annunciato da Angelo Ferrari, commissario straordinario per la peste suina.
C’è una sottoscrizione online che viaggia verso le 200mila firme.
Le associazioni, a partire da Lav, Enpa, si sono attivate per impedire il massacro.