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CASTIGLIONE D’ORCIA – 8 marzo, post sessista e omofobo contro Elly Schlein.
Dopo il post sessista del sindaco di Grosseto Vivarelli Colonna “Per due euro volevate Belen?”, per la neo segretaria Pd Elly Schlein arriva dalla Toscana in cui Elly Schlein ha stravinto le primarie un post sessista e omofobo preciso per l’8 marzo.
Autore Giuseppe Antipasqua, consigliere di minoranza del Comune di Castiglione d’Orcia.
A denunciarlo il Pd di Castiglione d’Orcia, provincia di Siena.
Lui, Antipasqua, si è affrettato a cancellare il post.
Ma, si sa, tracce ne rimangono sempre.
A pubblicarlo ci pensa il Pd di Castiglione d’Orcia che denuncia “con forza la violenza di queste parole. Post vergognoso e inaccettabile”.
Antipasqua, che balza alla ribalta con un post sessista e omofobo contro Elly Schlein, per chi non lo conoscesse (più o meno tutti) è consigliere di minoranza gruppo ‘Presenza attiva’, nel Comune guidato dal sindaco Claudio Galletti, Lista centrosinistra per Castiglione d’Orcia.
Il suo post, riportato dal Pd di Castiglione d’Orcia, si commenta da solo.
Pd: “Giuseppe Antipasqua, capogruppo di minoranza del consiglio comunale del Comune di Castiglione d’Orcia è autore di un post su Facebook vergognoso e inaccettabile che commenta l’elezione della nuova segreteria nazionale del Partito Democratico Elly Schlein. Ha infatti scritto: “Il PD è molto felice di aver eletto come segretario generale del partito una donna. Una donna che ama un’altra donna che non fa figli e questo non la fa sentire meno donna. Giorgia Meloni è una donna, capo del governo, ama un uomo, fa figli ed è cristiana”.
Parole gravissime che dimostrano sessismo e omofobia, oltre che un chiaro modello di riferimento che è quello della peggiore destra che discrimina e offende con attacchi personali che non hanno niente a che vedere con un rispettoso confronto politico.
In questi anni in Consiglio Comunale nei quali ha sempre ribadito di non avere appartenenza ideologica, cosa che egli stesso smentisce anche in questo post, ha offeso a più riprese i membri del Consiglio e della giunta usando continuamente toni indegni per chi rappresenta i cittadini dentro un’istituzione. Denunciamo con forza la violenza di queste parole e chiediamo che l’autore se ne assuma le responsabilità anche dentro le sedi politiche e istituzionali”.