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LIVORNO – “Non risultano atti o documenti relativi al disastro della nave Moby Prince soggetti a classifiche di segretezza”. Così il premier Mario Draghi in una lettera inviata al deputato livornese Andrea Romano, Pd, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulla tragedia della Moby Prince del 14 aprile 1991 davanti al porto di Livorno, in cui persero la vita 140 persone nello scontro tra il traghetto e una petroliera. La più grande sciagura della marineria civile italiana. Draghi scrive a Romano “Ho letto con attenzione la nota con la quale ha rappresentato la richiesta unanime della Commissione parlamentare d’inchiesta, da lei presieduta, di estendere la decisione di declassificazione, contenuta nella direttiva del 22 aprile 2014, sancita con direttiva del 2 agosto 2021, anche alla documentazione conservata dalle pubbliche amministrazioni relativa al disastro della nave Moby Prince”. Prosegue il premier “Tale dolorosa vicenda rappresenta certamente una ferita aperta per l’Italia. Condivido pienamente la necessità di impegnarsi per la ricostruzione della verità sui fatti e far luce sulle responsabilità e sulle circostanze che hanno causato l’immane tragedia”. Quindi Draghi “A conclusione di tale verifica, effettuata dal segretario generale della presidenza del Consiglio dei ministri con gli uffici del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, non risultano atti o documenti relativi al disastro della nave Moby Prince soggetti a classifiche di segretezza. Inoltre, non risulta siano stati apposti limiti all’accesso della documentazione in possesso del Comando generale o della Capitaneria a seguito di richieste formulate da parte dell’autorità giudiziaria e delle commissioni parlamentari, con riferimento alla secretazione di atti e documenti concernenti la tragedia in argomento”. Conclude Draghi “Sulla base di tali informazioni, non sussistono allo stato i presupposti per inserire il disastro della nave Moby Prince entro l’ambito di applicazione delle direttive del presidente del Consiglio dei ministri del 22 aprile e del 2 agosto 2021, che hanno ad oggetto atti originariamente coperti da classifica di segretezza”. Il commento di Andrea Romano “Ringrazio il presidente del Consiglio Mario Draghi per aver risposto alla richiesta unanime di desecretazione degli atti relativi alla strage della Moby Prince. Oltre alla condivisione degli obiettivi di piena ricostruzione della verità che viene dal presidente del consiglio, è particolarmente importante la notizia circa l’assenza di documenti o atti relativi al disastro della Moby Prince che siano stati soggetti a classifiche di segretezza. Ogni atto pubblico relativo alla Moby Prince è dunque a disposizione della magistratura e del parlamento, come ci ha comunicato il presidente del Consiglio. E’ un motivo in più affinché l’impegno delle istituzioni per la verità proceda con assoluta urgenza, come dovere alla memoria delle 140 vittime della strage e alla coscienza civile del nostro Paese”.