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LIVORNO – Cinquant’anni sono trascorsi dal discorso che Enrico Berlinguer tenne l’11 luglio del 1975 durante un comizio a Livorno, tra i più importanti di quel periodo storico della politica e della storia del nostro paese.Venerdì (11 luglio) alle 21,30, Livorno rivivrà quel comizio che sarà visibile su un maxischermo montato in piazza della Repubblica. Interverranno il sindaco di Livorno Luca Salvetti, l’onorevole Michele Ventura presidente del Comitato Toscano mostra Berlinguer, presenterà l’operatrice culturale Claudia Pavoletti, con letture di Fabrizio Brandi. La figura di Enrico Berlinguer ha ancora molto da raccontare alla nostra società, perché parla di impegno civile, di rispetto dei diritti, e di fermezza nel difendere le istituzioni democratiche. L’evento è stato presentato nella sala cerimonie a Palazzo Comunale dal sindaco Luca Salvetti, da Maurizio Paolini, Fiorella Gasperini e Paolo Fontanelli rappresentanti del comitato politico a garanzia della mostra in memoria di Enrico Berlinguer.L’associazione Enrico Berlinguer, (per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale della sinistra italiana) assieme ad un comitato di indirizzo politico istituito per l’occasione, di cui è presidente Michele Ventura e vice presidente Fiorella Gasperini, con Marisa Nicchi, Leonardo Domenici, Paolo Fontanelli, Daniela Lastri, Marco Spinelli, Maurizio Paolini, Tea Albini e Claudio Martini, ha deciso di mettersi a disposizione per rendere visibile la mostra I Luoghi e le parole di Enrico Berlinguer a Firenze.
“Una mostra che racconta una storia di impegno civile che vorremmo ricordasse chi quella stagione l’ha vissuta, e conoscesse chi era troppo piccolo o non era ancora nato”, ci tengono a precisare gli iscritti all’associazione. Dopo le tappe di Roma, Bologna, Sassari e Cagliari, la mostra sarà finalmente visibile anche a Firenze, al Nelson Mandela Forum, da mercoledì 3 settembre a domenica 5 ottobre in un allestimento di 2500 mq, arricchito dai tanti documenti che raccontano i vari passaggi di Enrico Berlinguer dalla nostra Toscana. Questa mostra è preceduta da varie iniziative che si sono svolte e sono in corso in Toscana (Livorno, Piombino, Siena, Viareggio, Firenze) e l’evento dell’11 luglio 2025 è una pre inaugurazione della mostra che avverrà il 2 settembre.
“È con piacere che ricordiamo la figura di Enrico Berlinguer a 50 anni di distanza dal comizio in piazza della Repubblica nel 1975 – ha affermato il sindaco – E voglio ricordare anche una delle sue storiche frasi, che a mio parere si sposa alla perfezione con l’attuale situazione politica la quale dice che si va avanti e si agisce insieme, non soli ognuno per conto proprio. In queste parole c’è la risposta a chi per qualche anno in questo Paese, ha lanciato la formula dell’uno vale uno, o chi in questa fase più attuale pensa all’uno come all’interesse particolare proprio come elemento e stile di governo. La struttura della serata è a meta strada tra la storia, il personaggio storico e l’attualità, perché poi Enrico Berlinguer è attuale più che mai e più di tutti. Per questo mi fa piacere che ancora una volta da Livorno nasca un’iniziativa non banale, perché a Livorno di cose banali ne succedono poche, a dire la verità, accadono sempre fatti che hanno una valenza significativa e l’evento di venerdì è uno di questi”.
“Esattamente dopo 50 anni riportiamo Berlinguer in piazza della Repubblica. Il segretario del Partito Comunista Italiano era molto legato a Livorno e ai lavoratori portuali. E’ un evento che abbiamo in mente da 20 anni e che sicuramente emozionerà tutti coloro che parteciperanno”. Queste le parole di Maurizio Paolini rappresentante del comitato politico a garanzia della mostra su Berlinguer, che ha illustrato la mostra di Firenze ed ha ricordato alcuni aneddoti livornesi su Enrico Berlinguer.
Il contesto storico
Il Partito Comunista Italiano con Enrico Berlinguer, vedendo la delicata situazione politica italiana con l’attacco ai percorsi democratici in alcuni paesi come il Cile, lanciò una proposta di eurocomunismo con altri partiti comunisti dell’Europa occidentale (quello spagnolo, guidato da Santiago Carrillo, e quello francese, il cui leader era Georges Marchais), nel momento di maggiore attrito con l’ideologia e la politica dell’Urss di Leonid Brežnev. Esso affermava il principio della realizzazione di una società socialista nei paesi a capitalismo avanzato attraverso la progressiva attuazione di riforme economiche e sociali nel pieno rispetto delle regole previste dalle democrazie parlamentari. Dalle vie nazionali al socialismo si passava così a delineare una sorta di via europea, da attuarsi nel quadro della distensione e di un nuovo ruolo internazionale dell’Europa.Livorno fu invasa da persone e militanti provenienti da tutta Italia per ascoltare Carrillo e Berlinguer, in un comizio che diventò tra i più partecipati della storia italiana, affrontando i temi dell’Europa e della pace che sono tutt’ora attuali.