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Soppresse le fermate a Cecina dei Frecciabianca, scoppia la polemica

Alzata di scudi contro la decisione da parte del Comune e del Pd locale. Giani e Baccelli: "Scelta inaccettabile, serve un tavolo di confronto"

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CECINA – Fermate soppresse per i Frecciabianca a Cecina, scoppia la polemica. 

Trenitalia ha soppresso la fermata del Frecciabianca nr 8606 Campiglia Marittima – Torino delle 9,20 a partire dal prossimo 25 agosto e quella del Frecciabianca 8623 Torino-Campiglia Marittima delle 19,48 a partire dal prossimo 7 settembre

“L’amministrazione Comunale non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale in merito ma abbiamo verificato che le soppressioni sono già presenti sul sito di Trenitalia – premette l’assessora al turismo Elena Benedetti – Per questo abbiamo immediatamente scritto a Trenitalia per chiedere urgenti notizie in merito a questa variazione e per contestarla. La stazione di Cecina è baricentrica rispetto ai comuni limitrofi che utilizzano con continuità i servizi ferroviari, è dunque imprescindibile il mantenimento di tutte le corse ad oggi effettuate per garantire un servizio pubblico ritenuto essenziale ed indispensabile”.

Nella lettera inviata a Trenitalia l’amministrazione comunale chiede di conoscere le ragioni che hanno condotto alla soppressione, “avvenuta peraltro a nostra insaputa”, che causerà inevitabilmente disagi agli utenti che ogni giorno ne usufruiscono.

Già nel 2017 si era presentata una simile problematica e già allora la Regione Toscana, facendosi portavoce delle esigenze del territorio, aveva ottenuto il ripristino della fermata Frecciabianca. L’assessora Benedetti ha informato della decisione di Trenitalia anche i consiglieri regionali e i parlamentari di riferimento, Chiara Tenerini, Manfredi Potenti e Marco Simiani. 

Tra l’altro la stazione ferroviaria di Cecina è stata di recente oggetto di riqualificazione proprio perchè ritenuta meritevole di essere potenziata dalla stessa Trenitalia – conclude – E come Amministrazione Comunale abbiamo lavorato e investito risorse pubbliche per incrementare gli scambi e favorire l’utilizzo del treno: abbiamo realizzato una pista ciclabile  ridisegnando la viabilità cittadina anche in funzione dei flussi ferroviari e stiamo predisponendo l’apertura della seconda sede dell’ufficio turistico all’interno della stazione stessa”.

L’amministrazione comunale conclude la lettera chiedendo a stretto giro un incontro ad hoc sull’argomento, che coinvolga anche la Regione e i sindaci del territorio.

Rincara la dose l’Unione comunale del Pd di Cecina.

“I parlamentari eletti nel nostro territorio nelle file del centro destra, Forza Italia e Lega – scrive il partito – e quindi della maggioranza che governa il paese dal 2022, si sono distratti? O si sono disinteressati della soppressione di un servizio essenziale per Cecina, e per tutti i comuni limitrofi, come la fermata del Freccia Bianca presso la nostra stazione ferroviaria? Oppure, sono del tutto ininfluenti verso il governo e il ministero delle infrastrutture? C’è voluto, per l’ennesima volta, l’intervento dell’onorevole Marco Simiani, del nostro partito, con una interrogazione a risposta in commissione, perché la voce di Cecina venisse fatta sentire a Roma in parlamento. È già successo che Simiani abbia presentato una mozione per avere un finanziamento per l’adeguamento del ponte Margherita Hack di Marina, poi rigettata dalla maggioranza di governo, ed è stato ancora Simiani, dai banchi di Montecitorio, a chiedere spiegazioni per lo stop del tutto ingiustificato all’inizio dei lavori per la Tirrenica”. 

“La soppressione del Freccia Bianca a Cecina, decisa senza alcun contatto preventivo con l’amministrazione comunale – prosegue il Pd – è un danno enorme per il nostro territorio. Per tutti quelli che lo abitano, che qui studiano, che qui lavorano, e che qui vengono in vacanza, non solo per le elettrici e gli elettori del Pd e del centro sinistra. Abbiamo 6 milioni di turisti che ogni anno ci scelgono per le loro vacanze. Siamo il secondo polo scolastico della provincia di Livorno. Cecina è baricentrica per i servizi erogati per un numero enorme di comuni a cavallo di due province. In passato, chi rappresentava Cecina a Roma, al governo, non si è mai disinteressato del proprio territorio di appartenenza, anche coloro che erano stati eletti in seno a partiti di segno opposto al nostro e in maggioranze diverse da quella che ha sempre governato Cecina. Cosa c’è di diverso, oggi? Per il partito democratico, niente.  Il partito è impegnato in ogni modo possibile, a difendere gli interessi di Cecina e di tutta l’area per la quale Cecina è un riferimento imprescindibile. Auspichiamo che l’attenzione dei parlamentari di centro destra cresca e faccia da sponda all’interrogazione presentata da Marco Simiani”. 

Sul tema è intervenuta anche la Regione Toscana che parla di “decisione inaccettabile”.

Il presidente Eugenio Giani e l’assessore a infrastrutture e mobilità Stefano Baccelli così commentano.  “Questa decisione unilaterale di Trenitalia, di sopprimere due fermate del Frecciabianca a Cecina – spiegano – è inaccettabile e rappresenta un grave passo indietro per la mobilità dei cittadini della Costa degli Etruschi e per l’intero sistema turistico ed economico toscano. La Regione ha investito risorse importanti per potenziare l’accessibilità ferroviaria dei suoi territori, soprattutto in aree come la Val di Cecina, importanti per il turismo e per le imprese. Questa scelta, presa senza un confronto preliminare con le istituzioni locali e regionali, vanifica parte di questi sforzi e rischia di isolare un’area di grande potenziale”.

“Il Frecciabianca – proseguono presidente e assessore – non è solo un treno per chi viaggia su lunghe distanze; per molti cittadini è un servizio essenziale per gli spostamenti regionali e interregionali di lavoro e studio. Sopprimere queste fermate significa danneggiare i pendolari che fanno affidamento su questi collegamenti, ostacolare il flusso turistico verso una delle coste più belle d’Italia, specialmente nella prossima stagione estiva, e creare un pericoloso precedente di riduzione dell’offerta di servizi pubblici in territori che, al contrario, hanno bisogno di maggiore connettività”.

“Abbiamo intenzione – hanno concluso Giani e Baccelli – di chiedere un incontro urgente con i vertici di Trenitalia e del Gruppo Fs Italiane per chiedere una revisione immediata di questa decisione e pretendere un tavolo di confronto obbligatorio prima di qualsiasi modifica all’offerta ferroviaria che abbia impatto sul territorio toscano. Ci stiamo sforzando per un trasporto ferroviario più moderno, efficiente e accessibile a tutti, non per un suo ridimensionamento. Siamo convinti che si debba potenziare il servizio, non diminuirlo”.

 

© Riproduzione riservata

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