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Tragedia di Calenzano, prefetto di Livorno: “Tavolo tecnico per stabilimenti alto rischio”

Giancarlo Dionisi dopo esplosione costata la vita a cinque persone: "Obiettivo rafforzare i controlli e promuovere cultura responsabilità condivisa. Sicurezza priorità non negoziabile". Stabilimento Eni di Livorno collegato a deposito di Calenzano sede del disastro

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LIVORNO – Tragedia di Calenzano, prefetto di Livorno: “Tavolo tecnico per stabilimenti alto rischio”.

Tragedia di Calenzano, il prefetto di Livorno Giancarlo Dionisi annuncia la convocazione di un tavolo tecnico all’indomani dell’esplosione al deposito Eni costata la vita a cinque persone.

Disastro su cui indaga la Procura di Prato diretta da Luca Tescaroli.

Livorno sede di uno stabilimento Eni collegato al deposito Eni di Calenzano sede del disastro di lunedì 9 dicembre. I lavoratori di Livorno hanno subito manifestato davanti ai cancelli dello stabilimento il giorno dopo la tragedia di Calenzano. Per poi essere presenti alla manifestazione a Calenzano nel giorno del lutto regionale mercoledì 11 dicembre.

Il tavolo, rende noto il prefetto Dionisi, sarà convocato con il coinvolgimento di Vigili del Fuoco, ARPAT e INAIL, imprenditori del settore e sindacati di categoria. “Questo incontro sarà finalizzato a fare il punto della situazione sugli stabilimenti ad alto rischio presenti nella provincia, per analizzare eventuali criticità e identificare le misure necessarie per garantire la massima sicurezza possibile”.

In una prima fase, ha evidenziato il Prefetto, è necessario prevedere un focus sulla situazione attuale dei luoghi di lavoro: “È fondamentale che tutti, dalle grandi aziende ai piccoli operatori dell’indotto, comprendano che la logica del profitto non può e non deve mai prevalere sul rispetto delle persone, dei lavoratori e dell’ambiente. La sicurezza è una priorità non negoziabile, e chiunque la trascuri mette a rischio non solo vite umane, ma anche la fiducia della comunità e la sostenibilità del nostro territorio.”

L’obiettivo che si intende raggiungere, ha sottolineato il prefetto, è quello di un luogo aperto al dialogo: ”L’incontro con le parti sarà un’occasione per riaffermare l’importanza della prevenzione e dell’educazione alla sicurezza. L’obiettivo è duplice: rafforzare i controlli e, al tempo stesso, promuovere una cultura della responsabilità condivisa, che coinvolga le istituzioni, le aziende e i lavoratori stessi”.

La presenza delle istituzioni, evidenzia il prefetto, è un nodo centrale: “Come Prefetto di Livorno, confermo la mia totale disponibilità a lavorare insieme agli enti competenti, alle organizzazioni del territorio e al tessuto imprenditoriale per promuovere iniziative concrete in tema di sicurezza e formazione. Solo attraverso un impegno condiviso e continuo possiamo sperare di prevenire futuri drammi e rendere il lavoro ciò che deve essere: una fonte di crescita, dignità e serenità per tutti.”

La sicurezza non è un ostacolo allo sviluppo, ma una sua condizione essenziale. Solo attraverso il rispetto delle norme e una cooperazione costruttiva tra tutti gli attori coinvolti possiamo garantire un futuro sostenibile per la nostra provincia“.

 

Il prefetto Dionisi, nell’esprimere il cordoglio per le vittime: “Questa tragedia ci ricorda, ancora una volta, quanto sia fondamentale non abbassare mai la guardia sul fronte della prevenzione. Il rispetto delle norme di sicurezza non è solo un obbligo giuridico, ma un dovere morale verso i lavoratori e le comunità che vivono e operano sul nostro territorio. Sono fermamente convinto che la prevenzione debba essere il cardine di ogni attività lavorativa. Questo richiamo deve trovare applicazione concreta anche a livello locale, dove istituzioni, imprese e lavoratori sono chiamati a collaborare in modo costruttivo per rafforzare controlli, protocolli e, soprattutto, la cultura della sicurezza.”

Poi: “Quanto accaduto a Calenzano non può essere liquidato come un tragico incidente. Questa vicenda si inserisce, purtroppo, in un contesto più ampio, dove il lavoro – che dovrebbe essere fonte di dignità e sicurezza – si trasforma troppo spesso in un pericolo per la vita stessa dei lavoratori. Le recenti parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, risuonano con forza anche oggi: la sicurezza sul lavoro è un diritto inviolabile che deve essere garantito a ogni costo. Non può esistere una vera giustizia sociale senza il rispetto di questo principio fondamentale.”

“Con deferente partecipazione alla sofferenza di coloro che hanno subito la perdita di congiunti, riaffermiamo il principio di solidarietà umana e civile di istituzioni e cittadini, consapevoli che quei lavoratori sono parte della intera collettività che si stringe con affetto  alle famiglie coinvolte, ai colleghi ed amici. Il dolore che accompagna eventi di questa portata deve trasformarsi in un impegno collettivo: non possiamo accettare che il lavoro, cardine della nostra Repubblica e della nostra società, diventi sinonimo di rischio o tragedia. Le normative sulla sicurezza, in Italia, sono tra le più avanzate a livello europeo, ma la loro efficacia dipende dal rigore con cui vengono applicate e rispettate. Non possiamo permettere che queste regole vengano dimenticate o trascurate, magari per la fretta di accelerare i ritmi produttivi e commerciali. Il costo della negligenza è troppo alto: si paga con vite umane, con danni irreparabili all’ambiente e con il deterioramento del tessuto sociale”.

 

© Riproduzione riservata

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