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ROSIGNANO MARITTIMO – Spiagge Bianche, liquami Fine. Arpat: “Elevatissime concentrazioni ammoniaca”.
Spiagge Bianche, c’è la relazione Arpat pubblicata in data lunedì 26 agosto relativa a uno sversamento di liquami nel fiume Fine proveniente da un’azienda di allevamento nel Comune di Santa Luce.
Con ordinanza preventiva del divieto di balneazione alle Spiagge Bianche nel tratto che va da 100 m a nord a 100 m a sud della foce del fiume Fine, firmata il 19 agosto scorso da Claudio Marabotti, sindaco di Rosignano Marittimo, provincia di Livorno.
Sversamento liquami in piena stagione turistica, con le Spiagge Bianche strapiene.
Arpat: “Il 16 agosto 2024, la Sala operativa della Protezione civile della Città metropolitana di Firenze (SOP), allertata dalla Polizia Provinciale di Pisa, ha attivato il Dipartimento ARPAT di Pisa per uno sversamento di liquami nel fiume Fine da una tubazione proveniente dall’azienda agricola Fattorie Toscane nel Comune di Santa Luce, segnalando anche la presenza di pesci morti nel fiume.
La Polizia Provinciale di Pisa ha informato di aver individuato come probabile causa uno sversamento da uno scarico derivante dal collettore sull’argine del torrente Fine di una vasca di sedimentazione liquami dell’azienda agricola Pesce, che effettua allevamento di bovini.
Il giorno successivo, 17 agosto, la SOP, allertata dalla Polizia Provinciale di Livorno, ha attivato anche il Dipartimento ARPAT di Livorno, perché lo sversamento di liquami nel torrente Fine aveva interessato anche la parte a valle, in corrispondenza del guado in prossimità della località “Macchia Verde” (Rosignano Marittimo)”.
Prosegue Arpat: “L’esame dei risultati analitici dei campioni prelevati il giorno 16 agosto nel comune di Santa Luce, riportati nella tabella, evidenzia che le concentrazioni di sostanze, rappresentative di inquinamento, determinate nel torrente Fine, a valle dell’immissione dei reflui provenienti dall’insediamento Fattorie Toscane di Pesce Gloria, sono risultate modificate in modo significativo. I valori misurati sono, inoltre, compatibili con l’evento di moria di pesci rilevato nel tratto a valle del corso d’acqua.
Le concentrazioni di azoto ammoniacale e di sostanza organica sono tali da aver precluso la sopravvivenza della fauna acquatica in prossimità dello scarico.
Il torrente in regime di magra si presentava a monte dello sversamento di un colore giallino chiaro e limpido, mentre a valle assumeva una colorazione marrone scuro ed erano presenti numerosi pesci morti presumibilmente a causa dello sversamento di liquame”.
Quindi: “Il liquame di aspetto denso, di colore scuro e dal caratteristico odore di deiezione bovina proveniva da un collettore sull’argine del torrente Fine. Il collettore, situato in prossimità di un ponticello, costituisce la parte finale di un fosso campestre che costeggia Via dell’Impero e recapita nel fiume Fine.
Il settore laboratorio dell’Agenzia ha effettuato le analisi dei campioni per i seguenti parametri che sono discriminanti per determinare una contaminazione da deiezioni animali:
- Il COD (richiesta chimica di ossigeno) rappresenta la quantità di ossigeno necessaria per la completa ossidazione per via chimica dei composti organici ed inorganici presenti in un campione di acqua;
- L’azoto ammoniacale è presente nelle deiezioni, si sviluppa a causa della degradazione della sostanza organica;
- Il fosforo è presente nelle deiezioni in quanto è coinvolto in processi biochimici importanti, pertanto, è un componente caratteristico delle deiezioni animali.
Considerato che in un corpo idrico superficiale, anche particolarmente compromesso, il COD non supera di norma i 30 mg/l, visti i valori misurati nel refluo proveniente da Fattorie Toscane e nelle acque superficiali prelevate immediatamente a valle dello scarico, preso atto dei valori di COD presenti nel tratto a monte, si evince chiaramente che l’incremento della concentrazione è dovuto allo scarico stesso”.
Poi Arpat: “Anche gli esiti analitici dei campioni di acqua del fiume Fine, effettuati il 17 agosto dai tecnici del Dipartimento di Livorno, a valle del punto monitorato in data 16 agosto, in corrispondenza del guado in prossimità della località “Macchia Verde”, nel comune di Rosignano Marittimo, hanno riscontrato per entrambi i campioni valori compatibili con quanto emerso dai campionamenti della giornata precedente ed in particolare sono state riscontrate elevatissime concentrazioni di ammoniaca (dell’ordine di 1000 mg/L) e di contenuto organico espresso come COD (richiesta chimica di ossigeno, pari a circa 10000 mg/L); anche l’ossigeno disciolto misurato dai tecnici sull’acqua del fiume risultava estremamente basso con un valore di 0,37 mg/l (4,6%).
A seguito dell’ordinanza preventiva, adottata dal Comune di Rosignano Marittimo il giorno 19 agosto, di divieto temporaneo di balneazione all’interno del transetto denominato fiume Fine (nel tratto che va da 100 m a nord a 100 m a sud della foce del fiume Fine) i tecnici ARPAT di Livorno hanno effettuato, il giorno 20 agosto, un sopralluogo constando che il fiume non sfociava superficialmente in mare ed hanno effettuato tre campioni delle acque marine rispettivamente nel punto ufficiale del transetto fiume Fine, corrispondente al punto di foce, e nei due punti posti 100 m a nord e a sud di questo. Le analisi di tutti i campioni di acqua di balneazione hanno dato esiti favorevoli per i parametri previsti dalla normativa per la balneazione (Escherichia coli ed enterococchi intestinali).
Le forze di polizia interessate stanno proseguendo le indagini per accertare le cause dello sversamento all’interno dell’azienda agricola”.