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LIVORNO – Caporalato in Toscana, lettera ai sindaci per cabina regia a Livorno.
Lettera aperta per chiedere ai primi cittadini della provincia Livorno di aderire alla cabina di regia per il contrasto al caporalato costituita a Livorno.
Libera scrive ai sindaci di Rosignano Marittimo, Cecina, Bibbona, Castagneto Carducci, Sassetta, San Vincenzo, Campiglia Marittima, Suvereto e Piombino.
Lettera firmata da presidio di Libera ‘Rossella Casini’ di San Vincenzo/Castagneto Carducci.
Presidio di Libera ‘Annalisa Durante’ di Cecina.
Presidio di Libera ‘Giorgio Ambrosoli’ di Piombino.
Scrive Libera: “L’annuncio dato da Nicolò Cortorillo, segretario della Flai/Cgil
provinciale di Livorno, della costituzione presso l’INPS di Livorno della ‘Cabina di regia’ per il contrasto al caporalato (legge 199 del 2016) è molto importante e segno di una nuova fase di lotta allo sfruttamento.
Sono sempre più frequenti le notizie, le inchieste, le azioni di forze dell’ordine e magistratura che denunciano l’esistenza nei nostri territori di fenomeni di sfruttamento ai limiti dello schiavismo, caporalato, violenze, nei confronti di lavoratori e lavoratrici agricoli, extracomunitari, comunitari, italiani.
Per questo come Libera, nel sostenere la Flai Cgil per l’importante lavoro di difesa dei diritti dei lavoratori dei campi e dell’industria agro-alimentare, ci rivolgiamo a voi Sindaci di tutti i
Comuni della Val di Cornia e della Val di Cecina affinché aderiate quanto prima alla ‘Cabina di regia’ e vi impegniate perché anche le imprese agricole e le loro associazioni facciano
altrettanto.
Stesso appello rivolgiamo a tutte le Istituzioni che hanno un ruolo nella prevenzione e nel
contrasto del fenomeno del caporalato, come Prefettura, ASL, Inail, Forze dell’Ordine.
Questa è l’occasione per tradurre in azioni concrete le dichiarazioni di volontà di contrasto di questi fenomeni criminali di sfruttamento e per sostenere le aziende dove si rispetta il contratto di lavoro, si paga tutto in busta paga, si lavorano le ore di legge”.
Poi: “E’ l’occasione per riconoscere l’importanza non solo dei tanti ‘prodotti di qualità’, ma
anche e soprattutto quella di operai e operaie agricoli che fanno sì che vino, carciofi, olio evo, frutta, grano e via dicendo, siano un vanto ed un pezzo importante dell’economia dei nostri territori.
Riteniamo infine importante la creazione del ‘collocamento agricolo pubblico’, come previsto dalla legge 199/2016, strumento fondamentale per la trasparenza di assunzioni e contratti, anche da parte delle cosiddette società e agenzie che “operano” in appalto, sempre più numerose e opache”.