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STAZZEMA – Ci sarà anche il presidente della Toscana Eugenio Giani alla commmerazione in ricordo della strage nazifascista di Sant’Anna di Stazzema in programma domani (12 agosto) 2025 dalle 9 di mattina sulla montagna che si affaccia sul mare della Versilia dove ottantuno anni fa soldati tedeschi, con la complicità di alcuni fasciti italiani, massacrarono e uccisero chiunque e ovunque senza pietà: 560 vittime inermi, sterminate con le raffiche delle mitragliatrici, con colpi di pistola a bruciapelo, con i lanciafiamme, inferiendo sui corpi dei bambini come al tiro al piattello e sulle donne in dolce attesa. Un vero eccidio pianificato a tavolino.
Il presidente Giani interverrà dall’ossario attorno alle 10,45, dove parleranno anche il sindaco Maurizio Verona, il presidente dell’associazione Martiri di Sant’Anna, Umberto Mancini e la sindaca di Genova Silvia Salis a cui è affidata quest’anno l’orazione ufficiale.
Così il presidente della Provincia, Marcello Pierucci: “Il 12 agosto ricorre l’ottantunesimo anniversario della strage di Sant’Anna di Stazzema, un evento che rimane una cicatrice indelebile nella storia. Questa ricorrenza non deve essere solo un momento di ricordo, ma un monito potente contro l’orrore di tutte le guerre. Sant’Anna ci insegna una lezione crudele e fondamentale: la guerra ha il potere di trasformare gli esseri umani in bestie, annullando ogni traccia di umanità e compassione. Questa è una verità che la nostra Costituzione ha scolpito nei suoi principi fondamentali, quando all’articolo 11 afferma che “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Un principio che oggi, di fronte ai numerosi conflitti globali, assume un’importanza ancora maggiore. Le immagini che ci giungono dalla guerra d’invasione russa in Ucraina, dalla Striscia di Gaza, dove i morti si contano a migliaia e dove i bambini soffrono e muoiono per la fame e da altri numerosi scenari di guerra, dimostrano che la lezione di Sant’Anna è ancora tristemente attuale”.
“La nostra provincia, attraversata dalla Linea Gotica, ha pagato un tributo di sangue molto significativo, come ci ricordano i nomi di chi è stato ucciso in spregio alla propria vita e alla propria fede. Pensiamo a figure come don Innocenzo Lazzari, Don Aldo Mei e molti altri religiosi, vittime di una violenza cieca che non risparmiava nessuno, neanche i religiosi impegnati a proteggere la loro gente. Per questo, è compito delle istituzioni coltivare la memoria di questi eventi, non solo per onorare le vittime, ma per costruire un futuro di pace. Il modo più efficace per farlo è coinvolgere le giovani generazioni attraverso la scuola, affinché la storia non sia un semplice elenco di date, ma una lezione di vita. In questo scenario, risuonano con forza le parole di un grande statista e partigiano: il presidente della Repubblica Sandro Pertini che, in un celebre messaggio di fine anno, invitava a “svuotare gli arsenali e a riempire i granai”. Questo appello, oggi più che mai, rappresenta la via da seguire. Il ricordo delle vittime di Sant’Anna di Stazzema ci spinga a lavorare per un futuro in cui la diplomazia prevalga sulle armi e il rispetto per la vita umana sia il valore supremo”.