Getting your Trinity Audio player ready...
|
PRATO – Cinque ristoranti chiusi, oltre 2100 chili di alimenti sequestrati.
È questo il bilancio dell’operazione della Guardia di Finanza, in prima fila per la sicurezza alimentare nell’ambito dell’operazione Fast Food.
Anche nell’ultimo mese, i finanzieri del comando provinciale di Prato hanno proseguito le attività ispettive sugli esercizi commerciali operanti nel settore della ristorazione, intensificando la consueta e capillare attività di tracciamento delle filiere di approvvigionamento ed individuando le imprese caratterizzate da maggiori profili di rischio in termini di modalità di conservazione e preparazione dei prodotti.
La capillare attività di analisi dei militari del Nucleo Mobile del Gruppo di Prato ha permesso di individuare ulteriori cinque esercizi operanti in città ed in provincia caratterizzati da evidenti violazioni alla tracciabilità dei prodotti e connotati da una rilevante situazione di rischio batteriologico per le modalità di conservazione e preparazione dei prodotti alimentari impiegati.
Gli accessi ispettivi effettuati hanno permesso l’immediata constatazione di evidenti carenze igienico-sanitarie, in termini di pulizia dei locali cucine, procedure di profilassi e modalità di preparazione e conservazione dei cibi, smaltimento dei rifiuti organici e inidoneità degli impianti.
Come nei precedenti interventi, si è provveduto ad instaurare un coordinamento operativo con i competenti uffici del Dipartimento di prevenzione della Asl di Prato. I finanzieri e gli ispettori per la prevenzione e sicurezza alimentare del Dipartimento Asl hanno avviato approfonditi e specifici controlli congiunti che hanno portato alla sospensione delle attività nei confronti dei cinque ristoranti ispezionati e al sequestro di 2105 chili di alimenti e piatti pronti non rispondenti ai requisiti minimi di sicurezza in materia di conservazione e pertanto non idonei alla loro consumazione, oltre all’individuazione di 50 lavoratori irregolari.
Nella circostanza a carico dei responsabili sono state elevate sanzioni per oltre 13mila euro ai sensi del decreto legislativo 193/2007 per la violazione del regolamento 852/2004 e le rispettive attività sono state sospese ai sensi del regolamento 2017/625.
L’iniziativa ispettiva congiunta tra Guardia di Finanza e Dipartimento di Prevenzione proseguirà nei prossimi mesi al fine di mantenere l’adeguato presidio a tutela della salute dei consumatori e della leale concorrenza tra operatori di settore data la diffusione di analoghe situazioni di irregolarità nell’ambito del distretto di riferimento.