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PRATO – Un percorso sulla via della Seta per parlare dell’estremo oriente, della sua cultura e, sopratttutto, della sua grande tradizione tessile.
Saranno tre giorni di appuntamenti all’insegna dell’approfondimento sulla Cina contemporanea. Dal 3 al 5 ottobre torna la quinta edizione di Seta, nella consueta sede del Museo del Tessuto di Prato: il festival è pensato per un pubblico di curiosi, e non solo di addetti ai lavori. Come sempre il fil rouge si snoda sul tema del viaggio e dello scambio culturale tra Occidente e l’Oriente. Il Festival Seta è ideato e realizzato da Matteo Burioni, Gianni Bianchi, Roberto Pecorale e Patrizia Scotto di Santolo e patrocinato da Regione Toscana e Comune di Prato.
Si comincia il 3 ottobre con il tema della mercatura e degli scambi commerciali con un piccolo monologo originale dell’attore e scrittore Beppe Allocca, per poi passare al quadro storico dei viaggi tra occidente e cina con Duccio Balestracci, uno dei massimi esperti in materia. Dall’antichità ci si sposterà con un balzo temporale all’epoca attuale facendo il punto sullo stato delle relazioni tra Cina, Russia ed Iran, spesso ritenute ‘pericolose’ che tanto generano timore per una possibile mutazione dell’ordine internazionale costituito nel secondo dopoguerra. Si parlerà di questo tema con il professor Nima Baheli esperto di geopolitica iraniana, Orietta Moscatelli voce storica di Limes per quanto riguarda la Russia ed Aurelio Insisa, esperto di relazioni internazionali per il centro Asia.
Nel pomeriggio con l’economista Sergio Papa, Alessio Longo di Punto Cina e Francesco Collini di Der Spiegel è previsto un approfondimento su uno dei temi più scottanti del momento ovvero la rivoluzione dettata dall’auto elettrica ed il cambio di passo che sta comportando per le politiche economiche in occidente con un pericoloso riaffacciarsi del protezionismo che non si vedeva dagli anni ’80.
Il secondo giorno – il 4 ottobre – si parlerà della Cina muovendosi attorno ai suoi confini geografici e alle sue nuove ambizioni di posizionamento. Due panel al mattino che avranno come protagonisti Gabriele Battaglia, autore del popolare podcast Il cielo sopra Pechino, e Andrea Cavazzuti, fotografo e regista che vive in Cina dal 1981 e profondo conoscitore del paese e delle sue trasformazioni; a seguire Lorenzo Lamperti in collegamento da Taipei e Ilaria Maria Sala da Hong Kong e Cecilia Attanasio Ghezzi dialogheranno con Gabriele Barbati, giornalista della redazione esteri del TgLa7.
Nel pomeriggio del 4 ottobre spazio alla letteratura: si parlerà di noir con Andrea Cotti, sceneggiatore televisivo e creatore del personaggio del detective luca Wu ‘il cinese’ e L’impero di Mezzo editi da Nero Rizzoli. In collegamento streaming lo scrittore Chen He autore di A modo Nostro edito da Sellerio Editore e Stefania Stafutti docente di lingue e letteratura cinese all’università di Torino.
Sabato 5 ottobre, ultimo giorno del festival, sarà dedicato al tema dell’insegnamento e alla didattica del cinese a cura dell’Anic (Associazione nazionale insegnanti di cinese) il cui direttivo presenterà un lezione aperta sulla mediazione culturale e sulle sfide dell’insegnamento nella classe di sino discendenti, un tema molto importante per la città di Prato. Nel pomeriggio laboratori aperti per famiglie e bambini e, a seguire, un incontro dal titolo Business con la Cina: innovazione, finanza e digitale a cura di Associna, mediato dalla sinologa del polo yniversitario di Prato Ilaria Mundula.
Gran finale alle ore 21 a Prismalab, con il concerto rock della band Sino Heart il cui chitarrista e cantante Zhong Yuxin arriva appositamente da Pechino dopo un lungo tour di successo in Giappone e Corea.
Il Festival ospiterà 3 attività collaterali a cura di associazione territoriali, alla scoperta del cibo cinese con un food tour organizzato da Sarah Manganotti e una ‘colazione con bacchette’ prevista per il 5 ottobre insieme alla mediatrice culturale Jada Bai. Infine, un tour nella Prato meno convenzionale: un vero e proprio viaggio nella street art a cura dell’associazione TheLand Ladies (professionista della storia dell’arte a servizio della riscoperta della città di Prato) a cura di Silvia Iovino.