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PRATO – Tagli Pnrr, a Prato rischiano interventi per 31 milioni euro.
Il sindaco Matteo Biffoni: “Oltre alla consueta burocrazia ora il Governo mette in difficoltà i territori con posizioni ondivaghe su un capitolo fondamentale come il Pnrr. Qualunque cosa accada a Prato tireremo dritto, i lavori assegnati andranno avanti. Contiamo che le rassicurazioni e le promesse del Governo adesso diventino impegni concreti. E si torni indietro su questa sciagurata ipotesi di cancellazione del fondi”.
A Prato il punto del sindaco Matteo Biffoni, Pd, con l’assessore Coordinamento dei finanziamenti PNRR Giacomo Sbolgi.
A Prato ammontano a oltre 31 milioni di euro, di cui più di 29 cofinanziati dal PNRR (27.364.112+2.054.939 di adeguamento prezzi), i fondi che rischiano di venire tagliati dalla rimodulazione del PNRR presentata dal Governo “se non verrà fatta chiarezza con atti concreti. Attraverso vari bandi il “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza aveva assicurato al Comune di Prato 58 milioni dell’UE suddivisi su 50 progetti. Adesso, rischiano lo stop ben 35 progetti per la valorizzazione del territorio, per la rigenerazione urbana, le infrastrutture di comunità, le scuole e la gestione del rischio idrogeologico”.
Biffoni: “Ho sempre collaborato istituzionalmente con tutti i Governi nell’interesse della città, governi di centrodestra, di centrosinistra, tecnici. L’interesse della città significa anche difendere progetti già finanziati in alcuni casi già pagati con gare in corso già appaltati”.
Biffoni, da presidente Anci Toscana, aveva lanciato un appello a tutti i parlamentari toscani.
Ad essere interessati ai tagli Pnrr, spiegano Biffoni e Sbolgi, “potrebbero essere addirittura anche lavori già effettuati e ora in fase di rendicontazione per poter ricevere la copertura finanziaria. Come la riqualificazione energetica delle scuole Corridoni e Bruni (210mila euro). La risagomatura di canali e fossi per prevenire il rischio idrogeologico (992mila euro). E l’abbattimento delle barriere architettoniche negli spazi pubblici (210mila euro). Per queste opere è stata versata solo la prima tranche del finanziamento, di cui il Governo ora potrebbe addirittura pretendere la restituzione”.
“Nel caso di appalti già aggiudicati, con contratti firmati o in via di imminente aggiudicazione con i tagli Pnrr il Comune rischia inoltre di incorrere in un mancato finanziamento e conseguente accollamento a carico esclusivo del Comune per milioni di euro, 4.756.292 per l’esattezza. Si tratta della messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti (907mila euro). E della realizzazione di aree verdi per la didattica open air in varie scuole (3,7 milioni). Lo stesso esito potrebbero avere anche i lavori attualmente in corso per 1,4 milioni per la messa in sicurezza di diverse strade”.
Sono poi 22 le procedure di gara già concluse, per 19.199.000 euro. Tra cui i diversi lotti di recupero di Officina Giovani, dell’ex Conservatorio Santa Caterina, del Museo Pecci. L’adeguamento degli impianti della piscina Galilei. La riqualificazione della palazzina di via Roma. Vari tratti di piste ciclabili e di riqualificazione di campi di calcio e rugby. In bilico anche la Ciclovia del Sole Verona-Firenze per 3.177.622 euro, in corso di progettazione esecutiva. Tre le gare in corso per 815mila euro: l’intervento di efficientamento energetico della Scuola Crocini. La sostituzione degli infissi dell’Ex conservatorio di Santa Caterina. Gli interventi di restauro della zona macchine dalla Gualchiera.
Da finanziare infine sul 2024 la riqualificazione energetica del Polo Campolmi, Biblioteca Lazzerini e Museo del Tessuto, per 210mila euro”.
Il Comune di Prato “Una delle poche istituzioni in linea con il rigido cronoprogramma imposto da UE per accedere ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Che obbliga le amministrazioni proponenti ad arrivare alla conclusione dei lavori e alla rendicontazione entro il 30 giugno 2026. Con verifiche semestrali della Commissione europea sul conseguimento delle scadenze”.
Il Comune di Prato “aveva creato già dal 2021 una cabina di regia per il PNRR. Una task force di personale tecnico e amministrativo che ha permesso di arrivare a elaborare 50 progetti su un arco pluriennale. Con forte accelerazione proprio negli ultimi sei mesi per gare e lavori in osservanza dei termini di legge. Si tratta di un risultato molto importante. Considerando la lunghezza dei tempi amministrativi e confrontandolo con il quadro di difficoltà riscontrate a livello nazionale”.
Giacomo Sbolgi: “Il Governo, oltre che dimostrarsi incapace nel portare in fondo gli impegni presi, prende in giro oltre che i Comuni anche tutti coloro che tanto hanno fatto in questi mesi per portare a termine i progetti e rispettare le scadenze. Non si può usare la mannaia in senso orizzontale e tagliare fuori dai finanziamenti anche lavori già conclusi. Non si può minacciare passi indietro, poi ritrattare, promettere e non dare per certo cosa verrà effettivamente garantito. E non è neanche accettabile un punto interrogativo sul dire “non vi preoccupate vi saranno finanziati attraverso altri capitoli”. Non si governa così, non si possono lasciare da soli i Comuni senza una soluzione”.