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Emettono fatture per lavori edilizi inesistenti: nei guai tre soci di una ditta edile

Sequestro preventivo per oltre 380mila euro disposto dalla procura di Siena dopo le indagini della Guardia di Finanza di Poggibonsi

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POGGIBONSI – Fatture emesse a finte ditti appaltatrici e subappaltatrici per lavori edilizi in realtà realizzati dall’azienda. Per questo sono finiti nei guai, dopo i controlli della Guardia di Finanza tre soci di una ditta edile della Valdelsa. 

Sotto la direzione della locale procura la Guardia di Finanza di Siena ha eseguito nella mattinata di oggi (30 luglio) un sequestro preventivo nei loro confronti. Sono sottoposti alle indagini per aver diminuito il proprio reddito indicando, nelle dichiarazioni fiscali, costi fittizi avvalendosi di fatture per operazioni inesistenti. 

Gli accertamenti hanno preso avvio dall’analisi di rischio fiscale eseguita, attraverso le banche dati in uso, dalla tenenza di Poggibonsi che ha rilevato, in capo ad altra società operante nel medesimo settore, anomalie quali il rapido incremento del volume d’affari in breve tempo, l’assenza di dotazione patrimoniale e di lavoratori dipendenti, l’inosservanza degli adempimenti fiscali, avendo omesso di presentare la dichiarazione dei redditi e di versare le imposte. Poiché quest’ultima ha emesso nel 2021 e 2022 ben 23 fatture per lavori edili, nei confronti della destinataria delle prestazioni è stato avviato un controllo a seguito del quale le fiamme gialle hanno appreso che la società aveva sottoscritto diversi appalti, con committenti nelle province di Siena, Firenze, Livorno e Pisa, e successivi contratti di subappalto con quella emittente le fatture ritenute per operazioni inesistenti. In realtà, i lavori erano eseguiti direttamente dalla società controllata dai finanzieri e i subappalti servivano a giustificare l’emissione delle Foi, che hanno consentito ai tre soci, a ragione del regime di trasparenza, l’illecito risparmio d’imposta.

Una volta comunicati gli indizi per il reato di dichiarazione fraudolenta, nell’ambito del procedimento penale successivamente iscritto la procura di Siena ha richiesto alle fiamme gialle di acquisire informazioni testimoniali, dai committenti dei contratti di appalto e dai direttori dei lavori, e di ricostruire i flussi finanziari relativi alle fatture emesse.

In base agli elementi di prova raccolti, il pubblico ministero ha richiesto l’adozione di misure cautelari reali, applicate dal giudice per le indagini preliminari che ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, nei confronti dei tre soci della società sottoposta a controllo fiscale, per complessivi 381.882 euro , pari al profitto corrispondente all’imposta evasa. In ordine al delitto di emissione di fatture per operazioni inesistenti, analogo provvedimento è stato emesso nei confronti del legale rappresentante della società emittente le 23 fatture, nella misura di € 22.100,00, pari al prezzo del reato.

© Riproduzione riservata

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